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Adriano Varisano: “La verità sulla mia revoca di assessore al Comune di Favara”

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Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa dell’ex assessore Adriano Varisano sulla veridicità della revoca come assessore del comune di Favara. Questo comunicato è stato pubblicato integralmente qui sotto come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di Favaraweb.

Adriano Varisano: “Tutto dimostrabile con i fatti, invito e sfido a tutti, a dimostrare, con i fatti, la non veridicità”. 
“Sono io il sindaco, a volte vi sfugge a tutti questo dettaglio”.
Con queste parole piene di arroganza del potere, la sindaca di Favara Anna Alba, in data 1 luglio 2021, tramite messaggio WhatsApp, mi rimproverava per essermi adoperato per la proposta di “Consiglio comunale aperto”, a tutta la cittadinanza, per trattare l’argomento “Precari” del Comune di Favara. In verità devo dire che non sono stato io a fare tale proposta, la cui paternità è dei consiglieri Gero Castronovo, Salvatore Fanara e altri consiglieri comunali, che, in data 1 luglio 2021, firmavano la stessa. I suddetti sono, rispettivamente, Gero Castronovo il consigliere del mio gruppo politico e Salvatore Fanara il consigliere del gruppo politico dell’assessore Miriam Mignemi.
In data 4 luglio 2021, la sindaca, sempre tramite messaggio WhatsApp, invitava me e Miriam Mignemi ad astenerci dal firmare, infatti manca la firma mia e di Miriam Mignemi, delibera di Giunta (della quale facevamo parte) n. 47 del 4-7- 2021, riguardante “predisposizione di atti finalizzati al processo di stabilizzazione del personale a tempo determinato” cioè i precari, tutto ciò per ripicca, perché noi eravamo i rappresentanti politici dei due consiglieri ribelli !, nello stesso messaggio, la sindaca invitava me e la Mignemi a presentarci, giorno 5-7-2021, presso il suo ufficio di sindaca, per dimetterci dall’incarico assessoriale.
Io ho avvisato immediatamente la sindaca che per quella data ero impegnato per un esame universitario e per un appuntamento in banca, e che dopo questi impegni, lo stesso giorno, l’avrei raggiunta nella sede comunale per chiarire il tutto. La sindaca, senza attendere il mio arrivo, lo stesso giorno 5-7-2021, all’ora di pranzo, mi comunicava, tramite messaggio WhatsApp, che aveva adottato la determina sindacale n. 47, per la revoca del mio incarico assessoriale, in cui si legge la seguente motivazione: “nell’ultimo periodo è venuto meno il rapporto fiduciario, di cui finora ha pienamente goduto l’assessore Adriano Varisano” e ancora “non perseguendo in pieno l’indirizzo politico-amministrativo del Sindaco, diventa improcrastinabile procedere alla revoca dell’incarico assessoriale dell’assessore Adriano Varisano e delle deleghe attribuitegli”. Subito dopo, la sindaca si attivava a bloccarmi, nel gruppo WhatsApp della Giunta Comunale di cui avevo fatto parte, senza darmi la possibilità, in maniera “molto democratica”, di rispondere a tale suo forzoso atto di esercizio del potere. Preciso che l’assessore Mignemi, contrariamente a quanto annunciato dalla sindaca, che doveva essere pure revocata nel suo incarico assessoriale, chissà per quale ripensamento, non è stata revocata!
In questa incresciosa vicenda, oltre alla ridicola ripicca e alla vergognosa vendetta politica della sindaca, nei confronti “dell’assessore Adriano Varisano” e del suo rappresentante politico (Gero Castronovo), emerge chiaramente che il “problema Precari” del comune di Favara, non rientra “nell’indirizzo politico-amministrativo” di Anna Alba. Politicamente e umanamente è un fatto gravissimo, che esprime tutta l’indifferenza e la pochezza culturale di un sindaco davanti alla grave posizione d’incertezza del posto di lavoro dei lavoratori precari (248 famiglie) e della loro posizione economica insufficiente per condurre una vita dignitosa, situazione drammatica che si trascina, ormai, da molti anni.
Sento il dovere di comunicare, ai cittadini di Favara, che nella mia brevissima esperienza amministrativa (5 ottobre 2020 – 5 luglio 2021), oltre a partecipare attivamente all’attività di amministratore comunale, mi sono adoperato personalmente per il bene del paese, con le seguenti opere: ho fatto arrivare la “Croce Rossa” a Favara, con sede in piazza Comm. A. Giglia (piazza Giarritella), con l’inaugurazione presieduta da sua Eccellenza il Cardinale di Agrigento Mons. Francesco Montenegro; ho creato l’UFF (Unione Forze Favaresi), col coordinamento di tutte le associazioni sociali di volontariato per la solidarietà di Favara; ho finanziato, ogni mese, il banco alimentare dei poveri di Favara, pagando 150 euro mensili, prelevate dal mio stipendio di assessore comunale (euro 840); ho fatto donare 35 pasti ai poveri, ogni domenica, per 15 volte consecutive, da una società di ristoro di Favara, e consegnati da me stesso ai suddetti; ho portato avanti l’iniziativa di regolare le affissioni pubbliche, per evitare il disordine e l’abusivismo, e per evitare di sporcare, in maniera indecorosa, i muri di civili abitazioni.
Tutto questo è molto poco, e avrei sicuramente voluto fare di più, ma bisogna considerare che abbiamo avuto la difficilissima situazione sanitaria della pandemia virale e, personalmente sono stato impegnato, per diversi mesi, ad assistere mia madre colpita da una gravissima malattia, che l’ha portata, recentemente, alla morte.
Ho voluto scrivere tutto ciò, non certo per giustificarmi, ma per rendere comprensibili, a tutti i cittadini, le mie ragioni di questa vicenda, e il comportamento della sindaca Anna Alba, vendicativo, politicamente scorretto e insensibile difronte ai gravi problemi dei precari del comune di Favara.
È stato un onore e un piacere esser stato a vostro servizio”… Adriano Varisano

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