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Bolletta della luce: Dopo le tasse nascoste anche il conto dei morosi

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COOPERATIVA SANTANNA

La bolletta, che sta arrivando nelle case degli italiani in questi giorni, e relativa al bimestre gennaio-febbraio, è più pesante del 5,3%. A cosa serve questo aumento? Non si incentivano le infrastrutture né il risparmio energetico.

Il costo per i balzelli infilati nella bolletta ENEL che ne aumentano il costo finale, servono al alimentare gli incentivi alle fonte rinnovabili, il costi per lo smantellamento del nucleare e il prezzo agevolato per i treni.

L’Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente (la neonata ARERA) ha spiegato che è tutta colpa di una rete colabrodo e degli aumenti dei costi di approvvigionamento e di quello complessivo dell’elettricità “su cui incidono gli effetti dell’applicazione della revisione delle agevolazioni per le imprese energivore prevista dal governo”.

Cosa vuol dire? Che per aiutare 2.800 grandi imprese e renderle più competitive (si va dalla società del presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, alle acciaierie di Emma Marcegaglia passando per industrie della ceramica o salumifici) il governo gli ha ridotto il prezzo pagato per l’energia scaricandolo però sui piccolo consumatori. La revisione degli “oneri generali di sistema”, una delle voci più pesanti della bolletta determina infatti uno sconto di l,7 miliardi di euro per le grandi imprese e un aggravio di 250 milioni di euro per le famiglie e di 450 milioni di euro per le piccole imprese.

Ma non finisce qui, perché le famiglie che consumano poca energia si vedranno aumentata, anche fino al 46% la loro bolletta, come dire tenete anche le luci accese tanto pagherete lo stesso.

Ma, come se non bastasse, ora si aggiunge anche un’altra mazzata: il buco creato da chi non paga le bollette verrà in parte colmato da tutti i clienti onesti. A stabilirlo, è stata sempre l’ARERA (delibera 50/2018) secondo cui parte di questi oneri di sistema delle bollette inevase dal prossimo luglio debbano essere coperti dai clienti e non dalle imprese di vendita come previsto fino ad oggi. Un conto da circa 200 milioni di euro, come ha rivelato II Sole 24 Ore.

Peccato che nel corso degli ultimi anni ci siano state diverse piccole aziende elettriche, finite in gravi difficoltà, per colpa di clienti morosi (secondo il rapporto Arerà nel 2016 le richieste di sospensione per morosità hanno superato quota 1,2 milioni di clienti domestici) e che ora quegli oneri non pagati vengono spalmati sulla bolletta di tutti gli altri.

L’Authority, dopo che è esploso il caso mediatico, ha cercato di gettare acqua sul fuoco, ma la notizia non è affatto piaciuta alle associazioni dei consumatori. Si tratta, per il Centro per i Diritti del Cittadino “della vecchia storia che quando ci sono da socializzare i profitti si chiamano in causa le aziende, quando si devono spalmare i debiti si chiama il consumatore”. Secondo l’Unione Nazionale Consumatori “la delibera è solo un incentivo per non perseguire i furbetti del quartierino”.