CRONACA Sicilia

Carmelo Pullara su “Giovani e Lavoro”. “Impegniamoci a trasformare la Sicilia da luogo di fuga ed emigrazione a terra di opportunità”.

Tutela AmbientebiowoodheaterSCUOLA GUARINO

 

 

COOPERATIVA SANTANNA

Troppo spesso negli ultimi anni ho sentito dire a ragazzi di tutte le età: “Getto la spugna, vado via”.

Ogni volta mi vengono in mente i miei primi anni di lavoro, studiavo e lavoravo. Anche io sono partito per il nord Italia, ho vinto dei concorsi e mi sono formato. Dentro di me, tuttavia, non ho mai perso la fiducia sul fatto che potessi vivere nella mia terra che ho sempre ritenuto essere ricca di risorse e opportunità.

Oggi la situazione è diversa, il tasso di disoccupazione è aumentato e, la dura crisi economica globale ci ha fatto perdere di competitività. Non possiamo permetterci però di indietreggiare di un passo. È nostro dovere concedere un’opportunità ai nostri giovani e ai nostri figli. Per far questo la Politica deve riprendere, con competenza, le redini di queste problematiche sociali. Come? È più semplice di quanto si possa pensare, ma servono impegno, coraggio e saper fare (dote sempre più rara tra i politici moderni).

La politica deve ricominciare a dialogare con le Imprese, fornendogli servizi e leggi chiare e certe. Deve ricominciare a investire sulla formazione, in base alle reali esigenze dei settori produttivi. Su quest’ultimo campo, Il governo Crocetta ha creato solo macerie, facendoci perdere fondi europei e opportunità di sviluppo. I nostri giovani devono essere informati, attraverso adeguati canali di comunicazione (bisogna investire sempre di più nella digitalizzazione dei processi di selezione che garantisce trasparenza ed equità), quali sono le reali opportunità che il tessuto d’Impresa offre “fuori dalla propria porta”. Le istituzioni, e la politica, devono veicolare queste informazioni come un diritto da far valere, un’opportunità reciproca per datori di lavoro e giovani volenterosi.

Ai nostri giovani deve essere permesso di dar sfogo alla propria creatività: si aprano gli edifici pubblici alle loro abilità e alla loro voglia di fare. Abbiamo un patrimonio immobiliare immenso e non utilizzato. In molte di queste strutture, suggerirei di creare dei “laboratori dell’ingegno” per i nostri ragazzi, che hanno da insegnarci più di quanto si possa immaginare. Dandogli sostegno di ogni tipo e a costo zero, dobbiamo permettergli di rischiare e investire, nella loro voglia di mettersi in gioco c’è un futuro di nuovi artigiani e imprenditori d’eccellenza.

Per offrire loro un’opportunità come non pensare allo Sport. Molte realtà sportive negli ultimi anni hanno chiuso i battenti, per mancanza di fondi legati agli sponsor e ai contributi. Con la loro chiusura tanti ragazzi sono finiti in strada, senza poter portare avanti dei passatempi edificanti. La politica deve prendere atto che lo Sport è cambiato, troppo spesso è diventata un’attività d’impresa. Ciò non può essere ignorato. Non possiamo permettere che gli appassionati abbandonino la pratica delle diverse attività sportive. Per far questo, però, è necessario permettere a tutti coloro che investono tempo e danaro nello sport di vedere ripagati i propri sforzi. Bisogna pensare ad opere di ristrutturazione ed adeguamento delle strutture sportive esistenti. Comprendere che un “Palazzetto dello Sport” può essere un centro polivalente per eventi di diverso tipo. E per trasformarli in opere di intrattenimento a 360° bisogna valutare la loro cessione alle polisportive che da anni li occupano e se ne prendono cura. Uno stadio, con investimenti mirati, può trasformarsi in luogo d’accoglienza per famiglie, dove passare la domenica guardando un evento, mangiando qualcosa e facendo una passeggiata in un parco antistante la struttura.

Passione e impresa devono andare a braccetto per far sì che i nostri giovani possano trovare nella loro crescita sportiva anche un’opportunità professionale.

Questi piccoli esempi offrono uno spaccato della necessità continua e generale di rinnovamento. Non è un caso che il rinnovamento sia proprio dell’entusiasmo dei nostri ragazzi, io, sia per età anagrafica che per carattere, gli sono accanto tutti i giorni. Non ho nessuna intenzione di continuare a vederli partire, piuttosto preferisco lottare insieme a loro per offrirgli un futuro migliore.