Politica Sicilia

Claudio Fava candidato, Governatore della Sicilia, per la Sinistra

biowoodheaterpegaso

 

 

COOPERATIVA SANTANNA

Ieri, domenica pomeriggio, si è svolta l’assemblea unitaria di tutta la sinistra siciliana, a Palermo, per l’investitura ufficiale di Claudio Fava come candidato alla presidenza della Regione siciliana.

Presenti alla riunione esponenti di Mdp, Sinistra italiana, Rifondazione comunista, Verdi, Possibile, movimenti e associazioni.

Oggi, con questa Assemblea di Palermo, inizia un’avventura che porta la Sicilia ad un risultato davvero incredibile: una candidatura unitaria della sinistra e il voto siciliano è il punto di partenza per la Sinistra italiana e i movimenti”

Ha detto Fava nel suo discorso e continuando “Non mi candido per una testimonianza, qui ci si candida per vincere e non è uno slogan elettorale. Io non mi candido contro il Pd, contro Musumeci o contro i 5 stelle, io mi candido per questa terra e per la discontinuità con gli ultimi Governi”, continua Fava che poi ha lanciato il ticket con Navarra, che all’inizio della riunione aveva spiegato le ragioni che lo hanno indotto a ritirare la sua candidatura, che era stata lanciata da Prc, per sostenere quella di Fava.

“La sinistra deve avere l’ambizione di parlare a tutti, costruiremo uno spazio in cui tornare a sentirsi cittadini partecipi” ha continuato Claudio Fava nel suo discorso all’Assemblea. “A Roma hanno mercanteggiato sulla legge elettorale e su qualche posto al Senato, tutto questo sulla pelle dei siciliani, ridurre a un fatto locale il voto in Sicilia e quanto vi sta avvenendo significa prepararsi alla sconfitta”, ha aggiunto riferendosi al segretario del Pd Matteo Renzi, al sottosegretario Davide Faraone e ad Angelino Alfano, secondo cui le elezioni siciliane non sono un test nazionale.

“A Roma è andato Micari per la sua candidatura, a Roma è andato Crocetta a contrattare un “suo” posto al Senato, come a Roma è andato Alfano per concordare le condizioni per il suo appoggio in Sicilia e per le prossime elezioni nazionali, tutto sulla testa dei siciliani, per poi sempre da Roma dirci che questo non è un test nazionale”.

Un accenno anche al governatore in carica, Rosario Crocetta e alla sua pseudo “antimafia”: “Noi dobbiamo parlare alla Sicilia che vogliamo, dobbiamo parlare di lotta alla mafia che non si può delegare solo ai Tribunali e lo faremo, anche se sarà difficile, dopo l’uso che ne ha fatto Rosario Crocetta.

Dai 5stelle non ho mai ascoltato parole che ponessero il tema della mafia al centro: ogni silenzio è voluto, ogni reticenza è un segnale”.

Anche Civati nel suo intervento ha sottolineato che “Dal primo momento ci siamo schierati a favore di alcune cose ben precise come il lavoro su un programma di sinistra e innovativo, offrendo alla coalizione anche proposte molto mirate, con un modello partecipativo incentrato sul dialogo”. “Siamo stati, prosegue il leader, con convinzione al fianco di Ottavio Navarra, ed oggi lo siamo a fianco di Claudio Fava. Vogliamo offrire ad ogni cittadino un ricambio radicale, puntando a una forte discontinuità delle politiche portate avanti in questi anni da Crocetta e dai suoi subalterni sostenitori, PD in prima fila, mettendo in campo un progetto di governo ambizioso e sostenuto unitariamente da tutte le forze di sinistra”. “È quindi sul programma che si fonda la vera unione di intenti” conclude Giuseppe Civati, leader di Possibile.