Dopo la pubblicazione il 24 luglio 2025 in prima pagina di un quotidiano italiano della foto del bambino palestinese scheletrico e denutrito mi aspettavo una serie di reazioni da parte della cosiddetta “grande stampa” o dei partiti senza distinzione di colorie soprattutto dai tanti finti coccodrilli che lacrimano per i bambini, le donne e per tutta quella massa disperata di esseri umani ridotti a bersaglio per la gioia del sanguinario Netanyahu.
Ma ovviamente sono un illuso sognatore perché anziché evolversi l’essere umano precipita di nuovo verso gli abissi del male. Le foto della moria per fame dei bambini di Gaza per mano dell’assassino Netanyahu e dei suoi complici occidentali sono il simbolo di un male assoluto stavolta perpetrato dal governo di quel popolo che il nazifascismo voleva eliminare.
Il genocidio in corso a Gaza simboleggiato dai bimbi denutriti costretti a mangiare i sassi e la sabbia, come ha detto Francesca Albanese, relatrice speciale all’ONU per quei territori, o allo stesso tempo le immagini dei civili palestinesi uccisi dall’Idf e dai coloni fanatici e assassini oppure affamati con una strategia ben precisa, perché non indignano né le firme delle cosiddette grandi testate nè tantomeno i leader di molti partiti e in particolare quelli che sono al governo, né tantomeno indignano la UE e la NATO o la Ursula Von der Leyen? Forse la sensibilità varia a seconda se si è gente comune per bene o capo di governo o di partito?
Invece di sentire grida di dolore e di sdegno ci tocca leggere del riconoscimento a Matteo Salvini da parte di Israele e vederlo gongolare per il riconoscimento invece di vergognarsene.
Ci tocca sentire Tajani e la Meloni affermare non è il momento adatto per il riconoscimento dello stato Palestinese! Quanti bambini, donne e disperati ancora devono morire perché sia il momento giusto?
Ci tocca leggere nella rivista, nonché casa editrice, “Il mulino” che le morti dei bambini palestinesi a Gaza sono effetti collaterali.
Ci tocca leggere nel quotidiano “libero” del 27 luglio 2025 che la foto del bambino denutrito è una “mistificazione pro-Pal. La grande bufala del bimbo che muore di fame a Gaza. Osama al-Raqab (il nome del bimbo denutrito) non è vittima dalla carestia imposta da Israele. In realtà è ricoverato nel nostro paese dove viene curato per una fibrosi cistica”. Allora si spiega perché era scheletrico: Israele, per curarlo meglio dalla fibrosi cistica a Gaza, l’aveva messo a dieta ferrea (scusate la mia ironia!).
Ancora ci tocca leggere sul quotidiano “Domani” del 24 luglio 25 “No Gaza non è Srebrenica. Paragonarla fa male alla pace …. A Srebrenica il bilancio stimato dell’eccidio è di 8.372 morti. Nulla di simile si vede, per fortuna, nel già tragico scenario di Gaza”. Ma chissà se il giornalista Davide Assael, autore dell’articolo, è a conoscenza che a Gaza fin ad oggi ci sono stati “solo” 60.000 morti di cui 20.000 bambini!
Questa è la libera informazione italiana? Nessuno li ferma nemmeno un eccidio e migliaia di bambini morti per fame? Tanto può il “potere”?





