Editoriale Primo piano

EDITORIALE. Gaetano Guarino. Perché deve rimanere un eroe per pochi?

Tutela AmbientebiowoodheaterSCUOLA GUARINO

Questo articolo nasce da una lunga riflessione.

E, probabilmente, non avrà neanche la forma tradizionale dell’articolo. Iniziamo dal principio. Stanotte non riuscivo a prendere sonno. C’è chi dopo pranzo si fa la pennichella entrando in contatto con gli spiriti eletti e c’è chi, come me, non dorme neanche di notte. Pensavo e ripensavo all’avvenimento che ieri ha tenuto alta l’attenzione di tutti (?)…diciamo di molti, dei più sensibili magari…cioè l’anniversario dell’uccisione di Gaetano

COOPERATIVA SANTANNA

Guarino avvenuta il 16 maggio del 1946. Un avvenimento che è passato in sordina. Nessuna manifestazione pubblica. Nessuna partecipazione della collettività. Nessun corteo composto dagli alunni delle scuole, come negli anni passati. La sindaca Anna Alba, insieme al vice sindaco Lillo Attardo, all’assessore Rumolo, al presidente del consiglio Di Naro e al comandante dei vigili urbani Gaetano Raia, ha deposto, nella più totale solitudine, un mazzo di fiori in Vicolo della Musica, luogo dell’assassinio. La sindaca Anna Alba ha indossato la fascia tricolore. Fascia tricolore che ha indossato per soli 65 giorni anche Gaetano Guarino. Ma in un sogno/intervista del collega Pullara di Siciliaonpress, Gaetano Guarino gli avrebbe comunicato che alle ore 18, con appuntamento in Piazza Cavour, un gruppo di cittadini gli avrebbe reso omaggio e che questo gesto avrebbe, in qualche modo, compensato la “mancanza” di una manifestazione più coinvolgente dell’amministrazione pentastellata. Dunque, con tanto di corteo, un gruppo eterogeneo composto dai “compagni socialisti, gli esponenti di Rifondazione comunista, dell’Arci, del Pd, dall’avv. Gaetano Airò, i consiglieri comunali Salvatore Giudice, Salvatore Fanara, Laura Mossuto e tutto lo staff di Siciliaonpress “- il virgolettato è dovuto poiché si tratta delle parole scritte da Giuseppe Lentini sul suo profilo Facebook- hanno deposto anche loro una corona di fiori. In totale, si evince dalla foto, erano presenti 29 adulti, 1 bambina e qualcuno che ha fatto la foto. E tutti gli altri? Dov’era il popolo favarese? Dov’era la comunità? Ed ora, svesto i panni della giornalista poiché il resoconto oggettivo è stato scritto, e parlo da cittadina di questa nostra particolare città e mi chiedo: Perché Gaetano Guarino, vittima innocente della mafia ed Eroe dall’esempio ineccepibile, deve rimanere un Eroe per pochi? Perché pensate veramente che i 29 adulti, 1 bambina e il tizio che ha fatto la foto abbiano fatto felice Guarino? Dov’era la sua comunità favarese per la quale ha sacrificato la sua vita? Dov’erano le giovani generazioni, speranza del futuro? Davvero volete tenere “solo” per voi la celebrazione in memoria di Gaetano Guarino che è stato Uomo libero, non incline al compromesso? E non venite a dirmi che nell’articolo/sogno del collega Pullara era specificato tutto, perché così andate a scaricare la responsabilità proprio su Guarino (Come a dire che il nostro sindaco-eroe preferisce un giornalista/ giornale ad un altro)! E poi nell’era dei social, di Facebook, di Whatapps e dei suoi innumerevoli gruppi, era così difficile far girare ai contatti il messaggio in cui si chiedeva di partecipare a questo corteo spontaneo in memoria di Guarino? Oppure magari ricorrere al buon e sempre verde passaparola telefonico. Era questo, in verità, lo sforzo senza peso che meritava Gaetano Guarino. E non solo 29 adulti, 1 bambina e la persona che ha scattato la foto! No caro Gaetano…in questa città tutto cambia per non far cambiare niente…tutti pronti a farsi immortalare ma non a condividere. Caro Gaetano… tu non mi appari mai in sogno ma abbiamo qualcosa in comune io e te, il nostro sangue…in entrambi scorre il sangue della famiglia Dulcetta, e tu sai cosa significa, ed entrambi abbiamo il coraggio di portare avanti le nostre idee anche a costo della vita, senza paura! Forse capisco perché nel mio caso specifico a me non vieni in sogno…perché io non dormo, neanche di notte…però la prossima volta ti chiedo, con molta umiltà, prova a far sapere qualcosa anche agli altri perché meriti, non a parole ma con i fatti, di essere ricordato come l’Eroe di tutta la comunità favarese e non solo da pochi!