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I ricchi sempre più ricchi e i poveri, in aumento, sempre più poveri

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Con l’occasione del rapporto Eurostat ritorno sulle diseguaglianze, tema sempre molto attuale e caldo, sono il primo vero male dell’Italia e mettono a rischio la democrazia.

COOPERATIVA SANTANNA

In questi giorni l’Eurostat ha pubblicato i dati sulla distribuzione della ricchezza dai quali si evince, con i numeri, quello che già si ventilava e si prevedeva, senza per questo essere nè maghi nè economisti, tanto era evidente quello che si stava profilando nel panorama della distribuzione della ricchezza.

Sono passati dieci anni e I numeri ci dicono che chi prima stava bene adesso sta ancora meglio e chi arrancava per sopravvivere oggi fa ancora più fatica.

Infatti ci certifica l’Eurostat che il 10% dei cittadini italiani più ricchi oggi detiene in 25,1% della ricchezza, mentre ne deteneva il 23,8% nel 2008.

Al contrario il 10% dei più poveri che oggi detiene il 2% nello stesso periodo ne deteneva il 2,6% della ricchezza.

L’Eurostat quindi ci ricorda che la principale emergenza per l’Italia oggi è la diseguaglianza sia territoriale cioè per latitudine tra nord e sud, dove al nord si investe di più, e molto meno al sud. il 90% delle grandi opere sono al nord) ma anche economica tra ricchi sempre più ricchi e poveri sempre più poveri.

Il sud che rappresenta il 35% della popolazione italiana riceve solo il 22%, mentre il reddito pro capite più alto è in tutte le regioni del nord.

Nonostante la leggera ripresa in atto la forbice tra benessere e povertà si fa sempre più ampia.

Se è vero che i posti di lavoro sono aumentati è pur vero però che le “ore lavorate” sono diminuite di 600 milioni di ore per ogni trimestre per l’aumento del part time.

Il reddito di inclusione (Rei), partito nel 2018, sembra avere arrestato la crescita della povertà, nonostante le somme molto esigue, non ha però inciso nella riduzione delle diseguaglianze.

Certifica sempre l’Eurostat che 16,5 milioni di italiani sono a rischio povertà ed esclusione sociale.

Solo tra un anno potremo constatare se il reddito di cittadinanza (iniziato ad aprile) avrà dato risultati migliori del Rei.

Nel neonato governo hanno scritto nel programma: “promuovere una piu efficace protezione dei diritti della persona e rimuovere tutte le forme di-diseguaglianze (sociali, territoriali di genere)”.

Auguriamoci che queste parole siamo tramutate in azioni incisive di governo per una più equa distribuzione del reddito.

Scrisse Jean Jaques Rousseau: “Ė chiaramente contro la legge di natura, in qualsiasi modo la si definisca, che un fanciullo comandi a un vecchio, un imbecille guidi un saggio, e che un pugno di uomini nuoti nel superfluo mentre la moltitudine affamata manca del necessario.”