Il sindaco di Favara, Antonio Palumbo, ha inviato una nota alla nostra redazione per chiarire le ragioni che lo hanno portato a votare NO alle dimissioni dell’attuale Consiglio di amministrazione di Aica. Una presa di posizione netta, che non risparmia critiche né ai colleghi sindaci né alla politica regionale.
“Ho votato no alle dimissioni dell’attuale CdA di Aica perché non accetto che, con questo atto, si vogliano coprire le responsabilità di molti e, soprattutto, si consenta al centrodestra di spartire ancora una volta poltrone e incarichi”, afferma Palumbo.
Il primo cittadino respinge qualsiasi tentativo di strumentalizzazione della sua scelta, specificando che non intende assolvere l’ex CdA dalle proprie colpe. Anzi, ricorda la sua contrarietà all’azzeramento del precedente consiglio, formato solo da tecnici, in favore di una nuova composizione con “una specifica matrice politica”.
“Quello che non voglio – continua – è che si dia in pasto ai cittadini un unico colpevole dell’attuale stato di cose, senza guardare al ruolo dei sindaci, che sono i veri padroni di Aica.”
Il sindaco di Favara punta il dito contro chi, negli anni, non ha versato quanto dovuto alla società, non è intervenuto per tempo sulle scelte del CdA e non ha mai fatto pressioni concrete sulla Regione per affrontare l’emergenza idrica.
“È colpa di molti sindaci se Aica si trova in queste condizioni. E adesso qualcuno pensa di coprire tutto con un semplice azzeramento, arrivando all’assemblea già con i nomi dei sostituti in tasca. Altro che trasparenza.”
Nel finale della sua nota, Palumbo lancia un appello: “Ritroviamo unità e serietà, prepariamoci a una nuova estate difficile. Mettiamo da parte la politica e i diktat. Il re è nudo.”
Una posizione chiara, quella del sindaco, che apre un fronte polemico all’interno dell’assemblea dei sindaci soci di Aica, chiamati ora a gestire una fase delicata per il futuro della società e del servizio idrico nell’agrigentino.
Di seguito la nota integrale: “Ho votato no alle dimissioni dell’attuale Cda di Aica perché non accetto che, con questo atto, si vogliano coprire le responsabilità di molti e, soprattutto, si consenta al centrodestra di spartire ancora una volta poltrone e incarichi. Sia chiaro a tutti, anche a qualche cretino che vuole speculare su questa scelta: l’ormai ex consiglio di amministrazione non è esente da responsabilità. Per me parlano tutti gli atti e gli interventi prodotti fin qui a partire dalla mia contrarietà all’azzeramento del precedente Cda, composto unicamente da tecnici, per lasciare spazio in larga parte a esponenti con una specifica matrice politica che, certamente, non hanno ben governato e che oggi rispondono al richiamo dei loro danti causa politici. Quello che non voglio è che si dia in pasto ai cittadini un unico colpevole dell’attuale stato di cose, senza che si ponga la necessaria attenzione sui sindaci che sono i padroni di Aica e, quindi, anche i responsabili delle scelte fatte e di quelle non fatte. E’ colpa di molti sindaci l’attuale situazione economica della società, dato che non hanno mai versato il dovuto; è colpa di molti sindaci il non aver agito nei confronti del Cda quando necessario; è colpa di molti sindaci il non aver sbattuto i pugni sul tavolo alla Regione per quanto non fatto sul fronte dell’emergenza idrica. E tutto questo, oggi, secondo i progetti di qualcuno, deve essere nascosto con un semplice azzeramento, con alcuni colleghi che sono arrivati all’assemblea già con i nuovi nomi in tasca, altro che manifestazione di interesse. Cerchiamo di ritrovare unità e serietà, prepariamoci a una nuova estate di emergenza. Mettiamo, per una volta, da parte la politica e i diktat dei politici di riferimento: il re è nudo ormai”.
Il sindaco Palumbo spiega il suo voto contrario alle dimissioni del CdA di Aica: “Non copriamo le responsabilità dei sindaci”
