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La differenziata è un business, ma non per i favaresi

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L’argomento stavolta è questo grande business della differenziata, sulla quale ci sono molto misteri e sulla quale chi avrebbe il dovere di fare chiarezza non lo fa, non so se per menefreghismo o per volontà di lasciarci nell’ignoranza. Come si dice, “occhio che non vede cuore che non duole”.

In tutti i comuni è la normalità che la raccolta differenziata fa abbassare i costi della tariffa che i cittadini pagano per il servizio raccolta RSU, ricordo, che all’inizio di questa, ci veniva spiegato che avrebbe prodottouna riduzione del 35% sul tributo della TARI. Sono passati tre anni e mezzo di questa Amministrazione ma di riduzione, a motivo della differenziata, nemmeno un centesimo di euro.

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Si legge nel Piano Economico Finanziario che la raccolta differenziata invece grava sulla TARI per € 805.336, 60 per costi di Raccolta differenziata per materiale, e di € 211.811,57 per costi di trattamento e riciclo, ovviamente nessuna entrata per “il recupero”, di alluminio, ferro, carta, plastica, vetro e quant’altro. I cittadini favaresi, contrariamente a tante altre realtà a “causa” della differenziata anziché uno sgravio, hanno il solo costo di oltre un milione di euro, è tutto legittimo?

In sintesi i cittadini favaresi pagano un milione di euro circa per raccogliere materia prima (carta, cartone, plastica, alluminio, vetro, materiale ferroso ecc) per regalarla ad una impresa privata la quale si fa pagare anche per lavorarla, e quindi alla fine l’utile per il riciclo delle materie prime va tutto all’impresa e nulla ai cittadini favaresi che ne hanno affrontato i costi. Possiamo conoscere le quantità di materie prime che i cittadini favaresi differenziano per il riciclo?

Si evince ancora, dal Piano Economico Finanziario sulla TARI, lo stesso costo di 805.336,60 sia per la raccolta dell’indifferenziato, e che per la raccolta della differenziata entrambi per tre giorni ciascuno a settimana. A prima vista sembrerebbe regolare considerato che si raccoglie per tre giorni sia per la prima che per la seconda. Ma da una analisi attenta si capisce che le due raccolte non possono affatto avere lo stesso costo. Tra l’indifferenziato e il differenziato si raccoglie una quantità in peso, ma principalmente per numero di utenze domestiche, molto diverso, dove leseconde utenze sono largamente inferiori alle prime.

A Favara ci sono circa 14.500 utenze domestiche (per le utenze non domestiche non si conosce nessun indirizzo politico sulla raccolta), chi dovrebbe non ci fa sapere su quante utenze effettivamente si ritira l’indifferenziato. Considerato che ci sono cittadini favaresi che si dilettano a disseminare la spazzatura nel circondario di Favara, e che comunemente sono considerati incivili, per me invece sono quelli che non pagano la TARI e quindi incivili due volte, quindi le utenze sui quali si effettua il ritiro sono certamente inferiori all’utenza totale. Faccio solo un esempio a titolo esemplificativo, supponiamo siano diecimila utenze.

Ma qualunque sia il numero effettivo, un dato è certo, cioè la differenziata a Favara viene effettuata, per circa il 15%-20% ad essere buoni, dicittadini.

Quindi, sempre dall’esempio su riportato, la differenziata viene effettuata da circa 1.500-2.000 famiglie.

Ora a voi cittadini sembra normale che ritirare per tre giorni da 10.000 utenze possa avere lo stesso costo di ritirare, sempre per tre giorni, la differenziata da 1.500-2.000 utenze?

Ovvio che ci vogliono meno mezzi, meno personale e meno ore di lavoro! Quindi il costo del ritiro della differenziata dovrebbe essere parecchio inferiore. Penso sia lecito chiedere spiegazioni o chiarimenti che ci facciano capire perché invece hanno lo stesso costo.

Ultimo ma non ultimo, nell’ipotesi che venga approvato il ricalcolo TARI 2017 e aggiustamento TARI 2018 il comune di Favara dovrà ribollettare la TARI per i due anni considerati e dovrà emettere 16.000 bollette (14.500 utenze domestiche e 1600 utenze non domestiche) per ogni anno considerato. Chi pagherà questo enorme onere relativo al lavoro di preparazione e di invio di 32.000 bollette? Nessun responsabile?

In questo clima di incertezza dei costi, il Comune, cioè l’Amministrazione in carica, ha pensato bene di dotare i cittadini, ovviamente comprandoli, di recipienti per la differenziata, visto che, con la differenziata, i costi si sono abbassati va quindi invogliata e incrementata! (permettetemi l’ironia).

Questo a prima vista sembrerebbe normale se non fosse che questa iniziativa amministrativa ha un costo non indifferente, ripeto specie in un momento di incertezza di costi.

Questi i conti. Sono attualmente in distribuzione i contenitori per la differenziata, ben sei per utenza, e mi è dato conoscere che ne sono stati acquistati almeno 12.000 (dodicimila) pur essendo le utenze domestiche, a Favara, circa 14.500 (quattordici mila e cinquecento). Nessuna notizia trapela invece per le 1.600 utenze non domestiche.

Considerato che il precedente ci è costato € 7,00 ciascuno per quelli attuali penso di poter stimare mediamente un costo, sottostimato, di € 5,00 ciascuno. Per un costo Totale di € 360.000 (5x6x12.000). Nonostante fosse stata espletata la gara, mi chiedo ed ovviamente chiedo, attualmente, cioè all’atto della consegna dei contenitori, chi ha scucito i 360.000 € l’amministrazione o l’impresa che svolge il sevizio nettezza urbana a Favara?

Sono stati informati i cittadini che nel 2019 ci aspetta una ulteriore stangata, dovendo sommare al servizio, la somma di circa € 360.000 eurooltre a quelli già all’Ordine del Giorno in Consiglio Comunale?

Chissà se tutti i cittadini sono stati informati, che alla fine, ad ogni utenza saranno addebitati i circa 30,00 € del costo dei contenitori, ma al momento chi ha sborsato questa enorme cifra per pagare la Ditta che li ha fabbricati?

Se ha pagato il comune, chiedo, come ha fatto a trovare i 360.000 € e se fosse questa una priorità? Se li scuce l’impresa come mai si carica di questo onere? Senza nulla a pretendere? La Città aspetta informazioni e delucidazioni.