Ieri si è concluso in un Hotel di San Leone il congresso dello SPI CGIL , la categoria dei pensionati piu’ numerosa delle tre grandi OO.SS. con i suoi delegati che andranno al congresso territoriale della camera del lavoro, in programma per il 18 ottobre p.v. .
In un tripudio di riconoscimenti è stato eletto a votazione,Vincenzo Balbanza riconfermato segretario generale della categoria, alla presenza di Maurizio Calà, segr.Gen.le Spi CGIL Sicilia e di Massimo Raso noto Segr.Gen.le CGIL di Ag. Che giovedi 18 celebrerà il suo di congresso.
Passerebbe come inosservata routin statutaria se non fosse che per via del contenuto del confronto dei temi del dibattito, confuta la narrazione diuturna in tema di pensioni e pensionati.
Non passa giorno che dai social alle comunicazioni istituzionali non ci venga detto che la quota cento libererà per i giovani posti di lavoro, che da noi non ci sono, e, non saranno inventati atteso che il Governo ci destina un po’ di assistenzialismo, quando è il lavoro il motore dell’inclusione sociale che consente l’esercizio dei diritti di cittadinanza.
Lo SPI CGIL si conferma con vocazione confederale che vuol dire un miglioramento della condizione dei pensionati nell’ ambito di una ritrovata giustizia sociale e un notevole miglioramento della qualità della vità nel nostro territorio.
Il congresso non si è nascosto le difficoltà di un rilancio di tali rivendicazioni e lancia un “patto tra le generazioni per il futuro dell’ Italia”
Nessuna rassegnazione alla lotta allo sfruttamento dei lavoratori che schiavizzando gli immigrati rubano il futuro ai giovani in una società dove il lavoro è riconosciuto elemento fondante per una battaglia di civiltà.
E contro la barbarie del profitto a ogni costo ripropone le antiche battaglie per la conquista dei diritti per i dei lavoratori, di tutti i lavoratori per dare loro una rappresentanza e un potere contrattuale che da soli non avrebbero.
Insomma una piattaforma congressuale che passa da una urgente necessità unitaria con le consorelle CISL e UIL territoriali, per riprendere un ruolo di cui il paese ha bisogno tanto quanto i lavoratori.
