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Mattarella “uomo solo”

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Quando in occasione del quarantesimo anniversario della morte di Aldo Moro, Sergio Mattarella, Presidente della Repubblica, pronuncio’ queste parole”occorre liberare le sue idee dalla prigione” non ha voluto tributare all’uomo di stato ucciso dalle brigate rosse un rituale omaggio senza apparente riferimento alla contemporanea crisi di sistema, determinata dalla tensione tra due istituzioni :Parlamento e Capo dello Stato, dove nella prima si era determinata una nuova, inedita, maggioranza con forti tinte anti sistema. Ha voluto spiegare agli italiani che nella complicata e talora irrazionale tensione nella vita istituzionale, Egli avrebbe seguito il metodo del suo maestro “capire il nuovo e guidare il cambiamento” con la forza e nello spirito della Costituzione. Mediare e comporre istanze legittime e tra loro incomponibili che devono restare  nell’alveo dei doveri istituzionali e percio’ stesso convergenti su taluni punti programmatici fondamentali per rispetto degli impegni assunti nei trattati europei e internazionali che sono costituzionalizzati secondo gli esperti.

Con la tenacia e la pazienza che fu’ del suo maestro, ha portato nelle istituzioni una forza elettorale “ribelle e scomposta” che dovra’ dimostrare, no nelle piazze o sui social, ma nei luoghi del potere legittimo la potenza di innovazione che milioni di italiani confidano di poter vedere nella vita di tutti i giorni.

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Quello dell’inclusione è sempre stato un metodo difficile spesso incompreso, sicuramente contrastato perché scuote consolidate visioni e progetti. Ti lascia solo. Lo fu’ Aldo Moro con la sua opera prima con il centro sinistra e poi con il PCI.  Lo è stato Mattarella in questa difficile crisi. Ma resta il modo migliore per rendere piu’ forte la democrazia italiana. Piu’ vicina la politica al paese.

Se poi la navigazione del nuovo Governo sarà conforme alle aspettative degli italiani per trarne i benefici sperati, oppure l’arroganza leghista e la confusione pentastellata saranno piu’ un problema che un’opportunità, dipenderà anche dalla capacità di iniziativa che l’area che Calenda  ha chiamato “repubblicana” saprà mettere in campo.

Intanto Mattarella sembra voler dire agli italiani quello che Moro disse al suo segretario la sera prima di essre rapito,cioè di riferire all’On. Berlinguer, preoccupato per le figure di ministri chiacchierati nel monocolore Andreotti, che il PCI doveva sostenere, di non preoccuparsi. L’importante era partire lungo il tragitto si sarebbe sistemato tutto.

Moro non potè farlo e la storia del nostro paese prese un’altra direzione.

Mattarella è vivo e Dio ce lo conservi per impedire in ITALIA l’introduzione di una “democrazia autoritaria” che piace tanto a Salvini.