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Politica. Gli 11 consiglieri firmatari della mozione di sfiducia: “Se passasse la mozione di sfiducia alla sindaca Alba, con l’arrivo del commissario non si fermerebbe nessuna opera per Favara”

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La parola maggiormente ripetuta a microfoni spenti e non è stata Dignità. La dignità per se stessi, per i propri elettori, per l’intera città. Ed è proprio appellandosi al rispetto e alla dignità che devono alla città ed a tutti i cittadini di Favara, che gli 11 firmatari della mozione di sfiducia alla sindaca Anna Alba, hanno convocato ieri sera, lunedì 30 settembre nella stanza della commissione del Comune, una conferenza stampa. Con una lucidità politica, avallata da documenti e non da comunicati stampa sbandierati ma poi non rispettati, i 4 consiglieri del Gruppo Misto Marilì Chiapparo, Rossana Castronovo, Sergio Caramazza e Vito Maglio unitamente ai 7 “dissidenti” del Movimento 5 stelle, che rischiano pure il simbolo adesso, ieri sera hanno voluto spiegare le loro motivazioni. Ad aprire i lavori Sergio Caramazza che ha definito i consiglieri dei 5 stelle” illuminati”. Carmelo Sanfratello, già ex capogruppo in Consiglio comunale poi dimessosi, ha spiegato in maniera chiara le motivazioni che ha li ha spinti ad abbandonare la sindaca. “Non c’è stata una visione futura. Si è andata avanti con sterili slogan. Tante le motivazioni che ci hanno spinto a prendere le distanze, così come è stato spiegato nella mozione e che avremo modo di spiegare in consiglio comunale. Ci abbiamo provato. Come con il rimpasto della Giunta a novembre. Il nostro intento era aprirci alla città con una maggiore programmazione e più forti. Ma non è stato possibile perché gli assessori non sono stati messi nelle condizioni per fare il loro lavoro. Ultimo caso, l’avviso sul bilancio che l’assessore (Vaccaro) non sapeva e che invece seguiva l’attuale assessore al bilancio Maggiore”. Insomma, conferma la “chiacchiera” della presenza di assessori- ombra, più volte percepita dagli ex assessori. In merito a ciò, all’insediamento dell’assessore Maggiore, lei stessa affermava che già da circa un mese e mezzo “frequentava” gli uffici e il Comune di Favara. Ad entrare nel merito dell’operato della sindaca e della sua giunta, il consigliere Marilì Chiapparo. Un lungo excursus- chiaro, inappellabile, limpido e forte dei documenti provati- di quello che questa amministrazione non ha fatto e che dice, invece, di aver fatto.  Dal metano alla spazzatura passando per le scuole di Favara ed il Bilancio. Ma se accanto l’inadempienza amministrativa- confutandole chirurgicamente tutto ciò che la sindaca Alba dice di aver fatto ma non è vero- ciò che maggiormente rimproverano alla sindaca Anna Alba è non aver interagito con i consiglieri. Non aver mai mostrato un’apertura, un dialogo, un confronto. La sindaca Alba ha sminuito ed annullato quasi il ruolo dei consiglieri comunali. Il loro ruolo di essere in primis dei”controllori” del suo operato. Ma cosa e come si può controllare se non si sa niente? Viene fuori quasi, dalle parole degli 11 consiglieri presenti, l’immagine di una sindaca- tiranno, abbarbicata sulla sua posizione, circondata da sempre meno persone, che non vuole ascoltare, non dialoga, non chiede consiglio ai consiglieri, a prescindere se di maggioranza ed opposizione, che non si fida. E su ciò che ha detto la sindaca Alba in una nostra video intervista, citata dai consiglieri ieri sera, in merito al fatto che se venisse sfiduciata tutti i progetti in corso e futuri si bloccherebbero, ci tengono ad informare i cittadini che “Assolutamente no. E’ una bugia. Anzi, con l’avvento del Commissario straordinario, le procedure burocratiche andrebbero più veloci perchè egli (il commissario) rivestirebbe il ruolo di Sindaco, Assessori, Presidente del Consiglio e Consiglieri. Dunque, deciderebbe tutto e subito senza perdere tempo”. Infine l’appello a tutti gli altri consiglieri di opposizione e non, a firmare la mozione alla sindaca Alba. “Ci appelliamo a tutti i colleghi consiglieri. Firmate la mozione di sfiducia e ridiamo ai cittadini la possibilità di andare a votare. Chiudiamo questa esperienza amministrativa andando tutti a casa”. Una lunga conferenza stampa, che è impossibile raccontare tutta e nel dettaglio, ma ripresa dalle telecamere di Sicilia TV, nella quale, però,  abbiamo assistito, dopo tre anni, ad una lezione di Politica. Non c’è attaccamento alla poltrona. Non c’è nessun gioco di potere o di forza, sostengo gli 11. Ma solo la Dignità ed il coraggio- perchè in particolar modo i 7 del M5S hanno tutto da perdere, simbolo incluso- di decretare pubblicamente il fallimento. Con l’approdo in consiglio comunale della mozione di sfiducia si vedrà effettivamente chi è più innamorato della “poltrona” che della città di Favara. E se i consiglieri di opposizione non la voteranno, ogni parola spesa in nome del bene di Favara perderà il suo valore.