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Politica. L’analisi di Ulisse sulla crisi politico-amministrativa dei Cinquestelle a Favara

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Cosa rimane del Movimento 5 Stelle di Favara? A chiederlo, dando voce alle domande che silenziosamente inizia a porsi la popolazione favarese, è un nostro concittadino il quale vuole- in questo momento- rimanere anonimo. Rispettiamo la sua volontà, tuttavia pubblichiamo come nota stampa poichè la sua analisi sia anche da sprono alla sindaca Anna Alba, alla sua giunta ed ai consiglieri comunali del Movimento.
Di seguito la nota integrale.
“Il MoVimento 5 Stelle anche a Favara dimostra il suo vero volto: un partito di analfabeti politici, legati (fino a poco tempo) da un solo interesse: gestire il potere per il potere, sostituendosi ad una classe politica in profonda crisi e, dopo il 4 di marzo, senza i consensi elettorali che si sono spostati verso, appunto, verso i penta stellati e la Lega che, assieme, “sgovernano” il Paese e stanno mettendo in ginocchio l’economia italiana.
Ma torniamo a Favara. Sono trascorsi ben 26 mesi dall’insediamento della amministrazione monocolore, made 5 Stelle, forte di una maggioranza assoluta in consiglio comunale, 14 su 26, che, in campagna elettorale, ci mostravano le stelle, anche di giorno e che promettevano il cambiamento della Città.
Quale cambiamento c’è stato è sotto gli occhi di tutti e non vale la pena nemmeno citare!!!
Sul piano politico, sembriamo essere all’asilo nido con gran parte dei consiglieri in carica che, quando vanno alle riunioni della massima Assisi, si portano dietro il cestino con la merenda, al posto del volume dell’ordinamento degli Enti locali e le copie delle ultime delibere approvate dalla giunta comunale.
Ma una cosa i consiglieri l’hanno capito: alla prima seduta, dopo pochi minuti della chiama dell’appello, alcuni escono e fanno cadere la seduta, cosicché, in seconda seduta, scatta il gettone di presenza, due, invece di uno, tanto per potere arrotondare lo stipendio.
I consigli e le commissioni consiliari, durano pochi minuti, non c’è dibattito politico, non ci sono scontri tra maggioranza ed opposizione, non si entra nel merito dei problemi, non si contestano gli atti amministrativi della giunta, insomma, tutto fila liscio.
I cittadini? beh, ormai, hanno votato, fra altri due anni e mezzo se ne parlerà.
Ma, anche loro, per la verità stanno muti, non si lamentano, non cercano l’incontro con il sindaco, tanto non li riceverà.
E l’opposizione? Silente, siede negli ultimi scranni dell’Aula Falcone-Borsellino e, tranne pochi casi, ha dimostrato di essere all’altezza della situazione. D’ora in avanti deve cambiare registro e deve essere capace di sferrare “unitariamente” un duro attacco ad un esecutivo, visto il periodo nel quale ci troviamo, politicamente “morto”.
La stessa cosa deve avvenire nel paese: occorre costruire un movimento capace di uomini liberi, associazioni, movimenti, gruppi, centri culturali e sportivi, etc. che sia capace di costruire un’alleanza contro l’attuale degrado politico-amministrativo.
Nei giorni scorsi,voci di corridoio, parlavano di un imminente “rimpasto”, ma nulla é ancora avvenuto.
Oggi si registrano le dimissioni da capogruppo del consigliere Carmelo Sanfratello che lancia pesanti accuse ai suoi compagni di partito, dai quali lamenta “mancanza di fiducia…e di una componente che ha sostenuto ad occhi chiusi le politiche della Giunta senza se e senza ma, in contrasto con il programma elettorale della Città”.
Queste pesanti accuse del capogruppo Sanfratello, probabilmente arrivano in ritardo e, tuttavia, cambiano lo scenario di qualche settimana fa, quando tutto sembrava risolversi con un semplice “levati tu, ca mi ci mettu i”. A mio avviso questa componente c’è ancora ed è molto forte per le ragioni espresse all’inizio ed anche, a quanto pare, per un accordo fatto in campagna elettorale che prevedeva, che, a metà mandato, gli assessori dovevano ruotare.
Le parole che sembrano pesanti come pietre, mettono in evidenza, tuttavia, che la crisi è vicina e che i rapporti di forza, all’interno del MoVimento sono cambiati: da una parte stanno il deputato Di Caro e i suoi dieci consiglieri, mentre dall’altra ci sarebbero il sindaco Alba, il presidente del consiglio, Di Naro ed altri due consiglieri.
In questa che è una violenta guerra interna, tipica dei vecchi partiti, come ad esempio la D. C., quale posto c’è per Favara, i suoi cittadini ed i loro problemi?
Nulla di nulla! ! !
Dov’è il cambiamento? Dov’è la rivoluzione?
Nel frattempo, la piscina comunale resta chiusa, il Palazzetto dello Sport è stato trasformato in una discarica e stuprato; Via Che Guevara è stata transennata e chiusa ai veicoli, provocando tanti disagi ai residenti, agli studenti, ai loro genitori e a tutto il personale della scuola; le strade, piene di “scaffe”, aspettano il bitume; il palazzo di vetro da trasparente è diventato opaco, troppo opaco; Piazza Cavour piange ed i giovani imprenditori ne pagano il prezzo; il tasso di percentuale dell’indifferenziato si è abbassato notevolmente, rispetto a qualche anno fa, il paese è sempre più sporco e il costo del servizio sempre più alto il ;bilancio è una chimera (l’ultimo approvato risale al 2016); i creditori aspettano di essere pagati; l’evasione fiscale è sempre più alta, mentre le cartelle pazze arrivano a chicchessia; il dissesto finanziario di inizio consiliatura sta provocando danni incalcolabili, mentre i revisori dei conti lo hanno bocciato; i rapporti con le imprese locali sono off limit; la trasparenza amministrativa non si vede; i dipendenti comunali sono scarsamente utilizzati e chissà quante cose ancora ci sono da sottolineare, ma mi fermo qui. Almeno per ora”.
Ulisse.