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Raso rieletto alla guida dell CGIL auguri con riflessioni

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Al Congresso della Cgil Agrigentina Massimo Raso è stato riconfermato segretario generale e tra i fatti degni di essere riportati dalla stampa, merita di essere ricordato quello che nella sua relazione ha chiamato la costituzione di una Lobby costituita da OO.SS. EE.LL. e associazioni che rilanci la vertenzialità, che dalle urgenze le cui soluzioni sono ormai indifferibili,approdi ad una visione condivisa delle infrastrutture e degli interventi che creino finalmente le condizioni per uscire dalla arretratezza e marginalità in cui è stato fatto precipitare il territorio della nostra provincia.

Che non sarà una passeggiata creare tale” coalizione “sociale, è stato registrato nell’ intervento del sindaco Firetto che da un lato aupica che il sindacato confederale assurga al ruolo di cui il paese ha bisogno nel complesso della rappresentanza dei bisogni di lavoratori e cittadini e dall’ altro confina le stesse OO.SS. a rango di attori passivi di qualche sua comunicazione.

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Né si puo’ dire che siano venute dagli interventi dei rappresentanti delle altre due confederazioni una indicazione di priorità strategiche, che non fossero una sia pur puntuale segnalazione delle disfunzioni dei servizi dall’acqua alle strade inagibili.

Troppo poco per ripartire con un lavoro che comporta la necessità di una vera e propria concertazione, parola fuori corso, che impegnava i soggetti in una convergente strategia  a mettere in campo tutte le azioni che ciascuna componente riteneva di porre in essere per conseguire il risultato da tutti i sottoscrittori ricercato. Impegnandosi in tal modo a condividere  autonomamente le priorità ,nell’ ambito,  appunto , della,concertazione.

La antica lezione secondo cui un sindacato che non contratta non è un sindacato vale se fosse possibile ancora di piu’ nel nostro territorio in cui la CGIL sembra sia rimasta il solo luogo dove ancora in un soggetto di sinistra plurale e laico si dibatta di temi di lavoro e diseguaglianze e povertà. A cominciare dalla povertà elementare, a quella educativa un’emergenza trascurata e trattata a lungo al congresso. Come il consorzio universitario che da soggetto immaginato per consentire alle famiglie meno abbienti di mandare i figli all’università è divenuto luogo di sottogoverno utile a taluni in carriera.

Nella sinistra e nel PD non risulta che il congresso abbia stimolato una riflessione per iniziative e forse serve un attestazione di esistenza in vita se non hanno capito l’importanza della fase congressuale di un grande soggetto collettivo ancora capace di interrogarsi sui temi lasciati dal disastro di una globalizzazione non governata dalla politica e dalla mediocrità di una classe dirigente siciliana che ha affossato la regione e non ultimo si dimena tra inchieste giudiziarie di una antimafia di carriera( la loro) che mortifica la vittime e gli onesti che ancora credono in una società liberta dalla mafia.

Gioverà alla Cgil di Agrigento la segreteria di Landini a cui sembra che il gruppo dirigente siciliano a maggioranza voglia affidare le sorti del rilancio dell’ agire sindacale in ITALIA?  Si. Se si guarda alla guida della Fiom e alla capacità di tenere all’offensiva di del manager FIAT, a quella di tenere i temi del lavoro all’ attenzione dei media italiani, oggi sotto attacco dai due dioscuri vicepresidenti nel Governo Conte.

Ma dipenderà secondo Dario Di VICO ,dalla sua lettura degli atti del Governo Giallo verde, che  ha destinato in Sicilia parecchia assistenza e rimosso gli investimenti agli enti locali con grande protesta dell ‘ANCI .

La CGIL farà la sua parte e vedremo, vivendo, come.  Quello che non sappiamo ancora è cosa faranno gli altri e se i media saranno della partita dove è in gioco la desertificazione dei comuni se restano nella disperata solitudine di tirare a campare.