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A Favara l’aumento della TARI divide: opposizione critica l’amministrazione

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I consiglieri comunali di Favara non stanno certo zitti di fronte all’aumento previsto della tariffa TARI 2023. L’opposizione formata da Miriam Indelicato, Giuseppe Lentini, Marianna Zambito, Carmen Virone, Salvatore Montaperto, Onofrio Nipo, Alessandro Pitruzzella, Carmelo Sanfratello, Vito Maglio, Mariano Lombardo, Mariagrazia Agnello, Antonio Pio Vullo, Antonio Cipolla e Paolo Dalli Cardillo hanno inviato una nota alla redazione criticando l’amministrazione comunale di Favara per l’aumento previsto della tariffa TARI 2023 senza fornire miglioramenti nei servizi di raccolta rifiuti. I consiglieri sottolineano che l’aumento della tariffa TARI non è giustificato e che l’amministrazione comunale dovrebbe adottare azioni concrete per migliorare il servizio di raccolta rifiuti, come ridurre i costi, perseguire i morosi e controllare meglio i rifiuti indifferenziati. L’opposizione critica anche l’amministrazione comunale per aver cercato di addossare la colpa ai governi precedenti e per non aver affrontato il problema della mancanza di differenziazione dei rifiuti nella città. Qui sotto troverai la nota integrale inviata dai consiglieri comunali di Favara:   
“Avevamo già annunciato che in mancanza di azioni concrete non avremmo approvato “l’adeguamento” di 140.000E previsto nella proposta delle tariffe TARI 2023, adeguamento che torniamo a ribadire si traduce in un aumento in bolletta per i cittadini per un servizio che fa acqua da più parti. Sindaco e Assessore al ramo in Consiglio Comunale hanno cercato di rigirare la frittata citando dati che secondo loro sono incoraggianti, ovvero un aumento di 5,8% della differenziata prodotta rispetto al 2020, anche se il dato annuo totale della differenziata si ferma al 45,53% e i relativi premi stanziati della regione si ottengono se si arriva al 65%. A tal proposito il sindaco e la sua amministrazione dovrebbero spiegare a tutta la città perché nascondersi dietro un adeguamento/ aumento di 140.000euro accusando i consiglieri di generare un danno erariale nelle casse comunali, quando nell’anno appena trascorso 2022 ( senza voler andare tanto indietro con i ricordi) si sa con certezza che a causa di mancate azioni concrete e all’improvvisazione amministrativa di chi ci rappresenta, sulle bollette dei cittadini graverà il 15% di differenziata non raggiunto che si traduce in un aumento del costo della tari da coprire di circa 2000.000 di euro. Come mai l’amministrazione gioca a passare da vittima quando durante la campagna elettorale sbandierava nelle strade della città le cattive azioni delle amministrazioni passate che avevano causato debiti inducendo i cittadini stessi a credere di avere delle soluzioni tra le mani?
Forse pensavano che buttando fango sui precedenti governi della città potevano sminuire il problema che a breve dovevano affrontare?
E a distanza di quasi 2 anni quali azioni concrete hanno messo in atto per avvisare la città che la situazione era veramente grave e cercare collaborazione negli altri operatori politici invece di pensare soltanto ad insultare e cercare di addossare la colpa a qualcun altro?  
In riferimento a tutto ciò, come questi amministratori si presentino in consiglio comunale cercando addirittura di convincere l’assise presente e i cittadini a casa che in così poco tempo hanno raggiunto un risultato positivo con le loro azioni amministrative è un paradosso.
Cosa ci può essere da festeggiare se per arrivare al 65% forse impiegheremo 8 anni? E nel frattempo chi pagherà i mancati introiti non raggiunti???????
Non sarebbe meglio vestirsi di umiltà e cercare di aggredire il problema a 360° cominciando veramente a verificare i servizi del capitolato per cercare di ridurre i costi, iniziare veramente a perseguire i morosi per combattere l’evasione e controllare meglio i rifiuti indifferenziati apponendo gli eventuali bollini rossi sui rifiuti non conformi. La realtà da sovvertire è semplice e agli occhi di tutti, ovvero che in troppi a Favara non fanno la differenziata ed hanno preso la cattiva abitudine di conferire i rifiuti solamente il mercoledì e questo lo si evince mettendo a paragone i kg di indifferenziato prodotto per abitanti rispetto a Comuni virtuosi e a noi vicini come Agrigento. Un abitante agrigentino ogni anno produce 137 Kg di indifferenziato mentre un abitante favarese ne produce 218 Kg, si tratta di ben 81 Kg in più. L’amministrazione, come suo solito, scarica la colpa ad altri e cerca di arrampicarsi sugli specchi, si difende dicendo che Agrigento ha cittadini più civili oltre ad un corpo di vigili urbani che riesce a sanzionare e gestire meglio il controllo degli incivili, nessuna risposta però ci è stata data quando abbiamo chiarito che il problema, per il contrasto agli incivili, non riguarda l’insufficiente numero in pianta organico dei vigili urbani ma basterebbe semplicemente applicare quello che il  Capitolato dice specificatamente, ossia: “E’ fatto obbligo alla ditta stessa di astenersi dal raccogliere i rifiuti, qualora gli stessi non siano conformi (per natura o conferimenti) a quanto previsto dal capitolato  d’appalto o da quanto indicato dall’ufficio tecnico. In tali casi sarà cura degli addetti alla raccolta di posizionare in prossimità del rifiuto conferito irregolarmente le indicazioni precedentemente descritte. La responsabilità sulla qualità dei materiali raccolta è della ditta aggiudicataria: a suo carico, quindi, sono da considerare le penali eventualmente applicate dagli impianti di smaltimento trattamento e recupero, conseguenti alla non idoneità dei rifiuti ad essa conferiti.”
Appare chiaro che se gli addetti continuano a ritirare i rifiuti non conformi non si arriverà mai ad una soluzione e ad un valido contrasto degli incivili. Inoltre per l’ennesima volta, il Sindaco e anche i colleghi di maggioranza (i quali non capiamo come possano continuare ad avallare le scellerate azioni di questa amministrazioni, di solito i partiti di sinistra non sono favorevoli ad aumentare i costi dei tributi dei cittadini) continuano a dare informazioni fuorvianti e non corrispondenti al vero alla cittadinanza, dichiarando che per via della bocciatura alla proposta eventuali disservizi sul servizio saranno colpa nostra poiché non si potrà procedere alla bollettazione. Nulla di più falso! Si può infatti procedere alla bollettazione applicando le tariffe dell’anno 2022 e piuttosto che pensare a chi scaricare le colpe del chiaro fallimento della gestione del servizio rifiuti, si dovrebbe iniziare a lavorare per far si che con il consuntivo 2023 il gap dell’adeguamento sia sanato grazie alle migliorie che Consiglieri di opposizione e intera città attendono”.

COOPERATIVA SANTANNA