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A Favara si chiude ”SI” South Italy Architecture Festival

Tutela AmbientebiowoodheaterSCUOLA GUARINO
A Favara si chiude ”SI” South Italy Architecture Festival un evento di grande  importanza internazionale che vede al centro Farm Cultural Park.
Grazie per l’attenzione che vorrete prestare all’evento sulla vostra testata giornalistica.

Giornata conclusiva oggi a Favara di “SI” South Italy Architecture Festival – progetto vincitore del bando “Festival dell’Architettura”, promosso dalla Direzione Generale Creatività contemporanea e Rigenerazione urbana del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo, che sotto la direzione di Farm cultural Park ha visto Favara per tre settimane protagonista di incontri, convegni, mostre,  sul tema dell’architettura sostenibile, lo sviluppo e la rigenerazione urbana.

Le mostre di CHARLES LANDRY, HUMAN FOREST,  GRETA THUNBERG PAVILLON e le altre inaugurate durante il festival saranno aperte e visitabili fino a giugno 2021
 

Sarà un  venerdì ricco di appuntamenti a Farm cultural Park, ai Sette Cortili, a Palazzo Miccichè ma anche in altri luoghi della città di Favara, diventata simbolo in tutto il mondo della voglia di rigenerazione e recupero sostenibile.

Ci saranno la “Vision” sul futuro dell’architetto Mario Cucinella, ma anche le “Voices from the Forest” di Sèlva, a chiudere venerdì la prima edizione di SI South Italy Architecture Festival, nel segno di un caleidoscopico gran finale che accenderà Favara, trasformandola in capitale dell’Architettura. Il Filo conduttore tra gli eventi è riattivare il ruolo dell’Architettura come catalizzatore sociale, tema centrale del Festival. In un mondo di drammatici cambiamenti, come possiamo creare le condizioni affinché persone ed organizzazioni possano pensare, pianificare ed agire con immaginazione per risolvere i problemi e creare opportunità?

COOPERATIVA SANTANNA

Al fine di rispettare le regole sul distanziamento sociale, per partecipare agli eventi – che saranno anche fruibili online – è necessario iscriversi su https://www.farmculturalpark.com/edition/si-southitaly-architecture-festival-2020/

ALCUNI TRA GLI EVENTI DI CHIUSURA PREVISTI OGGI:

Mario Faro, Fondatore di Radicepura e del noto Garden Festival Internazionale, terrà una lecture sul paesaggio come missione culturale: il giardino mediterraneo, archetipo della meraviglia, diventa il punto di partenza attorno al quale stimolare un dialogo più ampio, lo spazio in cui far avvicinare le diverse culture dei territori che si affacciano sul mare nostrum, seguendo la comune direttrice della protezione della biodiversità e della bellezza.

Si inaugura la Mostra People First, a cura del saggista, critico e storico dell’architettura italiano Luigi Prestinenza Puglisi. L’evento parte dalla considerazione che nelle riviste di architettura ci sono belle fotografie di edifici, ma che sono sempre ritratti disabitati. Come se l’uomo fosse un intruso. Per ribaltare questa logica, abbiamo allestito uno spazio dedicato alle persone sottolineando il concetto PEOPLE FIRST.

Super Ospite del Festival sarà Mario Cucinella.La lecture dell’architetto sarà l’occasione per fare una narrazione dei progetti e della filosofia che anima il lavoro dello studio, architetture esito di una forma di empatia con il clima, i luoghi, la storia e le comunità, a partire dal racconto dell’ultimo Libro “Building Green Futures” di Mario Cucinella Architects edito da Forma Edizioni. L’evento sarà impreziosito dal collegamento in streaming con Margherita Guccione, Direttore Generale Creatività Contemporanea del Mibact.

VOICES FROM THE FOREST – versione site specific per SI South Italy Architecture Festival – della performance originale Other Voices ideata da Sélva Creative Studio è un’azione che coinvolge musica, pittura, live visual e alcune piante. Durante le performance persone e piante interagiscono e cooperano per la realizzazione dell’opera, mettendo in luce come un approccio differente – collaborativo invece che predatorio – sia possibile nel rapporto tra uomini ed ecosistemi dei quali facciamo parte. In contrasto con la logica dell’Antropocene, Voices from the Forest è una dimostrazione pratica di cosa si può ottenere quando si creano connessioni inaspettate tra immagini e suoni, digitale e analogico, esseri umani e piante.