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Agrigento. Celebrata la ricorrenza del 26° anniversario dell’uccisione del Maresciallo Maggiore Giuliano Guazzelli

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Oggi, 4 aprile 2018 è stata celebrata la ricorrenza del 26° anniversario dell’uccisione del Maresciallo Maggiore “Aiutante” dei Carabinieri Giuliano Guazzelli, Medaglia d’Oro al Valor Civile “alla memoria”, assassinato dalla mafia il 4 aprile 1992.

Per la circostanza, alle ore 10.00 presso il Santuario di San Calogero di Agrigento, è stata celebrata una Santa Messa dal Cappellano Militare della Legione Carabinieri “Sicilia” (Don Salvatore Falzone) unitamente al parroco del locale Santuario (Don Giuseppe Veneziano), alla quale hanno partecipato i familiari del Decorato, il Comandante della Legione Carabinieri “Sicilia”, il Comandante Provinciale dei Carabinieri, il Prefetto, il Sindaco di Agrigento, i Vertici degli Uffici Giudiziari di Agrigento e Sciacca, quelli delle Forze dell’Ordine locali e Magistrati in quiescenza che hanno condiviso parte del loro percorso con il Sottufficiale caduto nell’adempimento del proprio dovere. Era presente anche una rappresentanza di circa 30 studenti di scuola media inferiore dell’Istituto Comprensivo “Agrigento-Centro” di questo capoluogo ed una rappresentanza della locale Associazione Nazionale Carabinieri in congedo.

Infine, alle ore 11.00 – presso il viadotto Guazzelli, luogo dell’agguato – si è tenuta una breve cerimonia commemorativa, ove la presenza di un picchetto d’onore e le note del “silenzio”, scandite dal trombettiere del 12° Reggimento Carabinieri “Sicilia”, hanno conferito ulteriore solennità al momento di raccoglimento, impreziosito dalla benedizione impartita dal Cappellano Militare e dalla deposizione di una corona di alloro, offerta dall’Amministrazione Comunale di Agrigento.

Per la tragica scomparsa del Maresciallo Maggiore “Aiutante” Giuliano Guazzelli, venne tributata alla vittima del dovere la Medaglia d’Oro al Valor Civile “alla memoria” con la seguente motivazione:

“Sottufficiale di elevatissime qualità professionali, impegnato in delicate attività investigative in aree caratterizzate da alta incidenza del fenomeno mafioso, operava con eccezionale perizia, sereno sprezzo del pericolo ed incondizionata dedizione al dovere e alle Istituzioni, fornendo costanti e determinanti contributi alla lotta contro la criminalità organizzata fino al supremo sacrificio della vita, stroncata da proditorio ed efferato agguato criminale. Eccelso esempio di preclare virtù civiche ed altissimo senso del dovere.”