Favara Politica Primo piano

Allarme finanze per il Comune di Favara e per i favaresi

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Premesso che l’attuale amministrazione ha compiuto oramai tre anni dal suo insediamento, e a parte il giudizio che ormai ogni cittadino si è fatto sulla “qualità” degli atti amministrativi prodotti, a mio modesto parere ritengo che la maggiore criticità dell’Amministrazione Alba sia assolutamente sul piano finanziario.

Certamente la situazione economica del comune di Favara non è mai stata florida, ma quanto fatto dalla attuale amministrazione, in questi tre anni, penso abbia definitivamente affossato qualsiasi speranza di ripresa. Per cui ai nostri figli lasceremo una situazione disastrosa e chi ne pagherà maggiormente le conseguenze sarà la generazione giovanile nei prossimi 15-20 anni.

COOPERATIVA SANTANNA

Il loro primo atto sciagurato è stato quello di aver dichiarato il dissesto finanziario del nostro comune più per ragioni politiche che per ragioni economiche. Volendo, a loro modo, marcare un netto confine tra il passato e la loro amministrazione (sic) non hanno analizzato le vere cause per cui il comune di Favara era economicamente in crisi (principalmente mancato introito) e quelle che sarebbero dovute essere, poi, le loro iniziative polito-amministrative per una gestione finanziaria sana.

Tanto è così che non hanno saputo-potuto più redigere un bilancio di previsione stabilmente riequilibrato per il nostro comune, infatti il loro primo bilancio è datato maggio 2019 e cioè dopo tre anni meno un mese dal loro insediamento, quanto invece doveva essere redatto entro tre mesi dall’arrivo dei tre commissari. Da loro voluti e che, ovviamente, pagano i cittadini favaresi di tasca propria, oltre agli stipendi per i Sindaco e Giunta (i cittadini favaresi pagano ogni anno all’incirca circa 350 mila euro solo di spese tra Commissari e Giunta e senza che questa riesca a cavare un ragno dal buco)

Ma la prima considerazione è che avendo redatto il loro primo bilancio triennale 2016-2018, sono già fortemente in ritardo per il successivo bilancio triennale 2017-2019 considerato che ormai siamo a luglio 2019, e del quale non si ha nessunissima notizia.

Ma ritornando all’ipotesi di bilancio stabilmente riequilibrato (cioè bilancio redatto tolti i debiti che il comune ha verso terzi e che saranno gestiti dai tre commissari) che, con i pareri favorevoli dei revisori, approvato dalla giunta e dal Consiglio Comunale è stato inviato, fra gli altri, al Ministero degli Interni.

Ministero degli Interni che, a mio parere invia, celermente, una lettera/risposta al comune di Favara, alla Prefettura di Agrigento e ai Revisori del conto. Lettera rimasta avvolta dal mistero alla faccia della casa di vetro, della trasparenza e dell’Assessore cittadino (a proposito che fine ha fatto?). Le prime notizie cominciano a filtrare proprio alla fine del corrente mese e con pareri discordanti. Magari fonti vicine all’amministrazione sostengono che nella lettera ci sono solo richieste di chiarimenti (come se già questo non fosse un problema, infatti il Ministero parla di “rilievi….” “ulteriori elementi integrativi” e “documentazione carente o assente) e chi invece comincia a parlare di probabili elezioni anticipate e se fossero o no convenienti. Il guaio vero è che non si riuscirà più a redigere un bilancio stabilmente riequilibrato, grazie “all’inesperienza” di questa Amministrazione.

Intanto il Ministero esordisce così: “Questo ente ha provveduto ad approvare l’ipotesi di bilancio 2016-2018 nel mese di maggio 2019 per cui, come le previsioni della parte entrate, così come quelle delle parte uscite, non potevano non tenere conto di una gestione di fatto espletata……”

Per poi continuare facendo rilievi e chiedendo chiarimenti su tutte le voci dell’ipotesi di bilancio approvato: personale, IMU, TARI, occupazione di spazi ed aree pubbliche, pubblicità e diritti di affissione, patrimonio, gestione e depurazione acque, addizionale comunale IRPEF, recupero evasione tributaria, disavanzo amministrazione, ruoli emessi e l’elenco completo sarebbe lunghissimo.

Io personalmente ritengo che la lettera che contiene rilievi e richieste di chiarimenti sia alquanto pesante e elenco solo tre motivi, ma ce ne sarebbe tanti, per cui il mio personale giudizio è che sarà difficile rispondervi entro i sessanta giorni dalla ricezione della lettera del Ministero, come dallo stesso voluto. Magari qualche anima candida scriverà che non è un termine perentorio, come se stessimo parlando di un’ipotesi di bilancio anno in corso.

Il primo motivo è che il Ministero richiede l’ “Ipotesi di bilancio 2017-2019 analitica PEG (specifica personale: il Piano Esecutivo di Gestione, è strettamente legato al bilancio di cui costituisce lo sviluppo in termini di gestione e rendicontazione. Il PEG è il documento fondamentale in cui vengono individuati, esplicitati e assegnati ai dirigenti gli obbiettivi di gestione insieme alle dotazioni umane strumentali e finanziarie) di competenza intero triennio e di cassa per il primo esercizio.”

Lo stesso PEG viene altresì richiesto anche per il l’ipotesi di bilancio 2016-2018.

La seconda è che si richiede di rifare il modello F “avendo cura di ritrasmettere il modello F modificato a seguito delle integrazioni richieste

La terza è che a mio parere occorre rivedere il bilancio triennale 2016-2018 almeno per due ordini di motivi e che sono richiesti o meglio imposti dal Ministero.

Uno è che in molte voci il Ministero scrive: “si richiede indicare la quota accantonata al prospetto relativo al fondo crediti di dubbia esigibilità…” e in altre scrive che per quanto riguarda ad esempio, ma non solo, IMU e TASI “se comprensivo di quote da al recupero evasione anni pregressi (fino al 31/12/2015) essendo dei proventi arretrati devono essere destinati alla costituzione della massa attiva della liquidazione e quindi destinati all’Organo Straordinario della liquidazione. A tal fine è opportuno prevedere nell’ipotesi di bilancio nella parte spese un capitolo degli oneri straordinari della liquidazione”.

Questa è solo una breve sintesi di quanto scrive e chiede il Ministero, vorrei rivolgermi ai partiti, alle associazioni, ai media indipendenti, alla chiesa e a quanti hanno a cuore il destino di Favara, di fare sentire la propria voce, perché è in gioco il destino dei prossimi 20 anni. Non è un problema di colore politico, di appartenenza o di schieramento ma un problema di civiltà e di prospettiva. Chiunque vorrà prendersi in mano il destino di Favara non avrà un compito facile da svolgere.