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Carburanti per autoveicoli: le nuove etichette

I distributori di benzina, diesel, gpl, metano, sono ormai un lontano ricordo.

State tranquilli, non sono ancora stati soppiantati dai distributori di energia elettrica, ma c’è stato solamente un cambiamento nella nomenclatura dei carburanti.

Dal 12 ottobre 2018 è entrata in vigore la nuova etichettatura, si troveranno sui veicoli nuoviin prossimità del tappo del serbatoio e si dovrebbero trovare (il condizionale è d’obbligo visto i ritardi) in ogni stazione di servizio, sia sul distributore che sulla pistola della pompa per l’erogazione.

Forme, lettere e numeri indicheranno tipologia e percentuale “ecologica”. Sono obbligatorie sui distributori e accanto al tappo del serbatoio dei nuovi veicoli

Tirate un sospiro di sollievo perché ciò che cambia è solo il nome, non il tipo di carburante come è successo alcuni anni fa con il passaggio da benzina super (rossa) a benzina verde.

Le nuove etichette non sono state introdotte solo per l’Italia ma semplicemente per uniformarci alla Comunità Europea.

Questa scelta è stata fatta a seguito delle Direttiva DAFI (Direttiva 2014/94/UE) dell’Unione Europea, che ha l’obiettivo di rendere più facile per gli automobilisti viaggiare in auto in tutta Europa e recepito in Italia con un decreto legislativo del 2017.

Le nuove etichette saranno usate nei 28 paesi dell’Unione Europea e non solo, anche negli Stati dello Spazio economico europeo come Islanda, Lichtenstein, Norvegia, Serbia, Macedonia, Svizzera e Turchia.

Gli stessi nomi dei carburanti saranno usati per etichettare il tappo delle auto di nuova immatricolazione.

Ma niente panico, per evitare troppa confusione, è previsto all’inizio un periodo di affiancamento in cui le nuove etichette troveranno posto accanto alle vecchie. Così anche i più tradizionalisti potranno a poco a poco abituarsi alle nuove sigle.

Scopriamo le nuove sigle per la benzina verde, diesel e gas:

Le nuove etichette sono diverse sia nel nome, sia nella forma a seconda dei tipi di carburante: circolare per la benzina, quadrata per il gasolio e romboidale per i combustibili gassosi.

Verranno accompagnate da lettere dell’alfabeto e da un eventuale numero che indica la loro percentuale “ecologica”

Di ogni carburante viene indicata la composizione. La benzina verde, per esempio, è indicata con la sigla E10 perché composta al 10 per cento da etanolo; c’è anche la benzina E5 e quella E85. (E5, E10 o E85 quindi 5, 10 o 85% di combustibile ‘verde’). L’Up ricorda peraltro, in proposito, che in Italia non viene distribuita benzina addizionata con etanolo (chissà perchè), quindi l’unica sigla che si vedrà è la “E”.

Il diesel è indicato con la lettera B seguita da un numero che indica la percentuale di biodiesel presente all’interno. Si ha quindi una lettera B e un numero: B7, (7 è la percentuale di biodisel) per esempio, sarà la sigla per indicare il gasolio più comunemente venduto e usato per le auto, ma in commercio troverete anche il B10 o il B30 e il B100 (più rari e che richiedono motori adattati).

Il gasolio sintetico cioè non contenente biodiesel, è indicato invece con la sigla XTL.

Le etichette del combustibile gassoso cioè quelle di forma romboidale, viene denominato in H2 l’idrogeno, CNG il metano (“gas naturale compresso”) e LPG quello che oggi viene chiamato GPL (il “gas di petrolio liquefatto”).

Sono coinvolti nella nuova etichettatura anche i veicoli elettrici: è infatti in preparazione una norma specifica.

Cosa cambia per gli automobilisti

Cambierà pochissimo. Intanto non ci sarà il rischio di confondersi perché le nuove etichette saranno affiancate da quelle tradizionali. Inoltre il numero che indica la percentuale di biocarburante potrà trovarsi solo nelle pompe del gasolio.

Per l’automobilista sarà sufficiente, prima del rifornimento “controllare il tipo di combustibile del proprio veicolo, per poterlo associare immediatamente con quello dell’impianto di distribuzione.