“Accogliamo con profonda amarezza e preoccupazione l’esito del procedimento penale relativo alla cosiddetta ‘Carica delle 104’ di Agrigento, che ha visto ben 37 imputati uscire indenni dal processo grazie alla prescrizione dei reati loro contestati” – dichiara Alfonso Buscemi, Segretario Generale della CGIL di Agrigento. “Non è la prima volta – ricorda – che si chiude un’inchiesta tanto grave con un nulla di fatto: già in precedenza, altre posizioni erano finite prescritte.”
“Queste continue prescrizioni – prosegue Buscemi – rappresentano una ferita profonda non solo per la giustizia, ma anche per il senso di legalità che ogni giorno la società civile tenta di affermare. In questa vicenda, la CGIL non ha fatto mancare il proprio impegno: abbiamo presentato denunce, ci siamo costituiti parte civile, convinti che fosse doveroso dare un segnale forte contro ogni forma di abuso e truffa, in particolare ai danni dello Stato e delle fasce più deboli della popolazione.”
“Non è più tollerabile – incalza – che chi è accusato di reati gravi possa sfuggire alla giustizia solo grazie al decorso del tempo. I tribunali devono essere messi nelle condizioni di lavorare con strumenti, personale e risorse adeguate per arrivare a sentenza nei tempi giusti. Altrimenti, si mina la fiducia dei cittadini nelle istituzioni e si vanifica il lavoro di chi, come noi, ogni giorno si batte per la legalità.”
“La battaglia per una giustizia credibile e accessibile – conclude Buscemi – non si può fermare. La CGIL continuerà a fare la propria parte, chiedendo con forza riforme serie e strutturali che garantiscano processi giusti, tempestivi e realmente efficaci. Lo dobbiamo alla nostra terra, ai lavoratori e a tutti coloro che credono ancora in un Paese dove la legge sia davvero uguale per tutti.”
(CGIL Agrigento): “Sconcerto e amarezza per le continue prescrizioni: così si svilisce il lavoro della società civile”
