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Fabrizio Tinaglia: la pedagogia e la società attuale ( 2 )

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Fabrizio Tinaglia , membro di un’antica famiglia con origini toscane, ha ricevuto per i suoi studi e per le sue ricerche molti complimenti da parte di importanti studiosi ma anche da parte di gente comune.

Continuiamo quindi la nostra intervista .
Dopo la prima intervista, dobbiamo dire anche molto apprezzata e ricercata sui siti web, oggi continueremo il discorso iniziato e parleremo quindi un po’ degli argomenti sempre attuali nella nostra società.

COOPERATIVA SANTANNA

“Continuiamo il nostro discorso.
Nella prima parte abbiamo parlato di tante cose, della pedagogia, dell’attualità eccetera.
Oggi parleremo di altre cose e di altre questioni che riguardano l’educazione.
Cominciamo con il dire che l’educazione è un fenomeno molto complesso.
Alcuni pedagogisti dicono che è impossibile a determinarsi, il concetto di educazione investe infatti l’uomo come membro di una famiglia, come membro di una nazione e come membro di una umanità.
Anche se oggi siamo presi e preoccupati spesso da brutte notizie, come la guerra e la pandemia, noi tutti non dobbiamo mai perdere la fiducia e la fede nell’amore dell’umanità.
Questi concetti sono ormai nella storia della pedagogia e ripassarli ogni tanto ci permette di capire concetti che sono storici ma allo stesso tempo anche sempre attuali. Quindi in definitiva l’educazione contemporanea, fatta anche di nuove tecnologie, deve avere molti fini, che non possono essere spiegati con una semplice definizione.
A questo punto sorgono tante domande sull’istruzione, sulla scuola, sull’educazione in genere eccetera.
Il tutto alla luce del periodo storico in cui stiamo vivendo.
Quindi in sintesi possiamo dire come concetto di base che se la società cambia, la scuola cambia con la società.
Alcune cose però non devono cambiare, vanno mantenute.
In psicologia e pedagogia un elemento da rivalutare con studi e ricerche nuove è l’apprendimento. Il nostro comportamento è basato su tante variabili anche quotidiane, l’apprendimento è anche un processo che deriva da una nuova esperienza che abbiamo fatto o che abbiamo visto fare ad altri .
Anche i sentimenti sono coinvolti e non c’è vero apprendimento senza l’unione di vari fattori psicologici.
Facciamo un semplice esempio, detto anche altre volte.
Per capire la memoria dobbiamo capire prima il cervello, l’organo più complicato da studiare e da capire di tutto l’Universo.
È importante far comprendere ai bambini ed ai ragazzi, fin dalla più tenera età, la funzione del proprio cervello.
Agli adulti spetta il compito più importante e cioè aiutare i bambini ed i ragazzi a capire che cos’è il cervello, le sue funzioni e le strategie adatte per sfruttarlo al massimo nel corso della vita e non solo per lo studio scolastico. Possiamo fare molti esempi ma non voglio dilungarmi troppo.
Una delle cose più importanti da considerare nel compito educativo è il progresso.
Infatti senza progresso umano ( orientato quindi al bene ), nelle varie attività dell’uomo, non vi è vera e duratura educazione.
Anche fattori che sembrano lontani tra loro invece sono collegati.
Una buona partenza è anche la corretta alimentazione, di bambini e di tutti.”

Altri esempi per favore per restare in tema di pedagogia attuale?

“Le neuroscienze cognitive,come detto altre volte, stanno entrando sempre più nell’ambiente pedagogico e didattico fornendo allo studioso e all’insegnante di scuola nozioni precise per la comprensione dell’apprendimento e del modo per renderlo anche più efficace. Bisogna partire anche da questi studi per realizzare una buona educazione a scuola e non solo. Concetti come neuroni, neurotrasmettitori, materia grigia eccetera stanno per entrare sempre più anche in contesti educativi, quindi bisogna capirne anche i dettagli e non solo i nomi così in generale.
Inoltre possiamo dire che l’attualità spesso si intreccia con la storia, è così anche per la pedagogia naturalmente .
Sulla scuola possiamo dire tante cose, anche sull’ambiente di lavoro cioè quello che insegnanti ed alunni vivono ogni giorno.
Ad esempio il pensiero pedagogico di Maria Montessori prevede la realizzazione di un ambiente di lavoro per i bambini preparato in modo scientifico dagli insegnanti.
Il Metodo Montessori permette lo sviluppo nel bambino di molte abilità tra cui quelle cognitive, morali e sociali .
L’insegnante della scuola che utilizza il Metodo Montessori è un educatore che stimola gli allievi, che li orienta e soprattutto permette agli allievi di apprendere senza fretta, rispettando sempre i tempi e i ritmi individuali , cioè le variabili e le differenze che caratterizzano ogni alunno.
Per la grande pedagogista il bambino è un essere completo e va incoraggiato nell’esprimere la sua natura e la sua volontà.
A scuola bisogna intervenire anche sul metodo educativo, tanti studiosi anche stranieri infatti accennano e quindi ribadiscono la necessità di una revisione del metodo educativo contemporaneo, bisogna riscoprire e puntare ad esempio anche sul Cognitivismo ed integrare poi i vari metodi educativi.
Educatore ed educando devono ricercare ognuno il proprio ruolo, riscoprirlo e poi metterlo in pratica a scuola e non solo.
La vera educazione è frutto di regole da rispettare”.
Ringraziamo ancora una volta il nostro illustre concittadino Fabrizio Tinaglia, per aver concesso a noi questa nuova e breve intervista per i nostri numerosi lettori.