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Fabrizio Tinaglia : pedagogia e pedagogisti 

Continua la nostra divulgazione scientifica grazie al nostro illustre concittadino Fabrizio Tinaglia, studioso esperto di pedagogia e neuroscienze. Dopo le interviste precedenti, le quali sono state molto apprezzate ed anche ricercate sui siti internet, oggi abbiamo deciso di continuare il racconto.

“La pedagogia è una disciplina molto importante, autonoma, ha un sistema organizzato e strutturato che ha inoltre le sue basi nella filosofia e nella psicologia.

Il pensiero pedagogico dei tanti pedagogisti riflette anche la loro formazione personale, i loro studi, l’educazione ricevuta in famiglia e l’ambiente dove vivono o hanno vissuto, quindi l’insieme di questi fattori produce la loro propria teoria dell’apprendimento.
Per esempio nell’educazione troviamo l’aspetto conoscitivo ma anche l’aspetto che corrisponde per così dire ai modi naturali dell’uomo di porsi in relazione con gli oggetti della conoscenza.
Questi due aspetti costituiscono anche alcuni dei vari metodi e delle varie teorie dell’apprendimento che mirano inoltre a chiarire oltre che l’oggetto di studio anche le varie idee pedagogiche.

L’educazione, tra le altre cose che possiamo dire, mira a formare l’uomo e a promuoverne le varie attività, fin dalla nascita infatti vengono usati metodi e mezzi che seguono delle leggi biologiche ed anche sociali. La scuola poi completa in parte il lavoro educativo iniziato fin dalla nascita in famiglia. Le attività fisiche e mentali nell’educazione sono importanti e sono in rapporto molto stretto tra loro. Educare è anche aiutare, aiutare principalmente a capire se stessi. L’educazione ha bisogno anche di attenzione ai metodi, ai mezzi, alla cultura sociale. Osservare anche l’ambiente, agire di conseguenza. Per educare bene bisogna ricercare anche i buoni principi morali della nostra cultura in generale.

Individuare, capire e risolvere gli eventuali ostacoli.

Conoscere bene le strategie didattiche è importante.

Utilizzare buoni metodi didattici.

A scuola e non solo pensare e agire.

Anche un pennarello per esempio è utile.

Siamo al rapporto molto importante tra educazione e istruzione. Per i bambini è importante non solo quello che si dice loro, è importante soprattutto l’esempio che diamo loro. Il bambino a casa e a scuola riceve sia idee che immagini della realtà, delle cose, quindi di tutto quello che vede e sente intorno a lui.

Il nostro compito è dare in famiglia, a scuola, nella società, anche con strategie didattiche, le idee e le immagini giuste, vere, quelle che producono poi in lui anche altre idee ed altre immagini, sempre nel bene e per migliorarsi. Grandi filosofi e grandi pedagogisti si sono occupati in passato di questi argomenti, anche oggi alcune ricerche sono orientate su questi argomenti e le teorie sono tante su come migliorare l’istruzione, con quali metodi didattici e pedagogici. In passato ho dedicato molti scritti alla scuola e all’apprendimento, ho studiato anche dettagli che altri hanno considerato poco.Pedagogia e neuroscienze sono studi molto interessanti per esempio.

Bisogna inoltre usare in modo corretto le nuove tecnologie per riuscire a migliorare anche l’educazione e l’istruzione. Ancora possiamo approfondire con altre idee. Il linguaggio della scienza inoltre è adatto anche per inquadrare eventuali problemi e poi per trovare le soluzioni.

Dovrebbe essere un obbligo educare bene perché i vantaggi non sono solo per il singolo individuo ma anche per l’intera umanità. Dobbiamo approfondire e poi continuare veri e propri studi scientifici sul cervello e sulla mente umana. È importante far comprendere ai bambini ed ai ragazzi, fin dalla più tenera età, il cervello. Aiutare i bambini ed i ragazzi a capire che cos’è il cervello nei dettagli, le sue funzioni e le strategie adatte per sfruttarlo al massimo nel corso della vita e non solo per lo studio scolastico”.