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Favara in questa crisi igienica e democratica affidiamoci a San Giuseppe

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Quando la Sindaca e la sua giunta municipale perdono l’autorità  cioè il potere riconosciuto dal consenso comune di fare o impedire qualcosa, il danno non è riservato all’amministrazione protempore,bensi all’istituzione da chiunque questa verrà rappresentata in futuro,per il vulnus che si determina nell’ordinamento che presiede l’ordinato svolgimento della vita civile della città.

E quello che si sta consumando a Favara per l’assenza degli effetti che avrebbe dovuto produrre l’ordinanza della Sindaca intimando alle ditte di riprendere la raccolta dei rifiuti che da 15 gg. Aumentano sotto il sole di luglio.

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Il messaggio che arriva è : ognuno faccia cio’ che vuole tanto non succede niente!

E’ cosi grave non solo perchè da l’impressione che la città si trovi in un cul de sac senza via d’uscita se non l’intervento della protezione civile, comunque estemporaneo, e non risolutivo.

Messaggio di una amministrazione isolata dal resto delle istituzioni in Sicilia che cerca, muovendosi senza una strategia, di convincerci di avere le carte in regola senza riuscirci.

Ora in questa crisi nessuno ha le carte in regola salvo I contribuenti che fanno fatica a pagare I tributi,  perchè c’è una DIFFICOLTA  STRUTTURALE cui si è aggiunto il genio dei nostri amministratori.

La crisi non puo’ trovare soluzione con l’intervento dei carabinieri chiamati in causa come se fosse loro il compito di comporre una vertenza che vede I lavoratori non pagati e l’assessore che dichiara di aver versato 100.000 euro alle ditte. Già le ditte che scaricano il rischio d’impresa sui lavoratori mandandoli dalla Sindaca come se fossero dipendenti comunali. Invece devono pagarli  loro I lavoratori perchè è troppo comodo fare impresa con I soldi pubblici quando arrivano.

NON convince il tentativo dell’amministrazione comunale perchè sembra di assistere alla risacca del mare che fa movimento quando il mare è piatto,senza modificare lo spettacolo dell’acqua complessivamente immobile.

In questo pandano c’è spazio per l’interventi forti dei deputati Catanzaro e Di caro su Musumeci e attraverso lui al Governo prima che sia troppo tardi, dando un segno tangibile della efficacia della loro recente Intesa di fare coalizione alle prossime amministrative.

E ancora I due candidati del centro destra che vantano un ascendente sui parlamentari regionali della loro parte che sono silenziosi sul rischio igienico a Favara, il paese  cui vorrebbero un gran bene.

Per gli altri aspiranti sindaci e consiglieri tutti sull’aventino ad aspettare l’intervento esterno che non arriva.

Il paese si è raccolto in piazza, con un appello sui social,  una platea di persone fatta di precari e lavoratori della nettezza urbana in pianta stabile in piazza per le due vertenze insolute. Un gruppo minuto di cittadini  e tanti soloni che da lontano e sui social lamentano che nessuno protesti sono un tratto distintivo di tante persone che pensano di salvarsi da sole.

Questo è lo stato in cui si trova la città: in una decomposizione civile fatta di atavico agnosticismo e la piu’ recente convizione che amministrare Favara non sia impossibile, ma inutile.

La sfida democratica è ricostruire la fiducia e la partecipazione: come dire un mezzo miracolo!

Ma noi favaresi abbiamo San Giuseppe e torneremo a invocarlo, quando saremo chiamati a scegliere I nuovi amministratori , stavolta per evitare di rifarci del male.