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Favara: PERCHÉ IL DISSESTO? Spieghiamolo ai cittadini

Una semplice considerazione desidero fare: dissesto e riequilibrio sì che sono alternativi ma hanno alcune sostanziali diversificazioni.

Ovviamente derivano da una situazione economica grave e precaria su cui bisogna necessariamente intervenire e il filo che li distingue però è molto sottile.

Ora penso che questa differenza avrebbe dovuto fare emergere l’amministrazione, cioè perché una scelta anzichè un’altra, considerato che entrambe devono guarire un malato grave.

Siccome questo non è assolutamente emerso non si è capito, o meglio non l’ho capito io, perché dissesto si e riequilibrio no?

Il deficit dell’ente Comune esiste e nessuno lo può negare ma questo lo si può ripianare, appunto, o con il riequilibrio decennale, o col dissesto quinquennale.

Quindi la prima differenza sta nel tempo in cui l’amministrazione deve far tirare fuori i denari per il ripiano, l’amministrazione ha deciso per noi che meglio molto e subito che poco e nel tempo.

Una seconda differenza è che siccome paghiamo gli amministratori perché pagare anche i tre Commissari (400 mila € per indennità, vitto, alloggio, trasferta, kilometraggio ecc) con naturale aggravio per le già precarie condizioni economiche dei favaresi. Perché continuare a pagare gli stipendi degli amministratori attuali?

Una ulteriore e fondamentale differenza è che il riequilibrio lo gestisce la Politica e qualora il termine non dovesse piacere al M5s, lo gestisce l‘Amministrazione, cioè i nostri eletti che non solo dovrebbero avere a cuore le sorti dei propri cittadini ma ne sono responsabili al momento delle elezioni successive, mentre il dissesto è gestito da Commissari che devono solo dare conto all’applicazione della legge e non sono soggetti al giudizio popolare.

Per lo stesso motivo di cui sopra col riequilibrio si può scegliere se affrontare una spesa indispensabile, col dissesto non si può decidere un bel niente.

Col dissesto si perdono tutti i finanziamenti che sono a partecipazione del comune (vedi finanziamenti per le nostre scuole) col riequilibrio non si perderebbero.

Ancora, qualora si dovesse decidere di mettere in vendita gli immobili del Comune non indispensabile allo svolgimento delle proprie funzioni, mentre i Commissari sono estranei alla nostra storia e quindi guarderanno solo il lato economico, l’Amministrazione sarebbe anche attenta al valore storico e affettivo per i cittadini favaresi.

Certo si capisce bene che amministrare con il dissesto in cui il pregresso è a cura dei Commissari è tutto più facile e l’indennità la si riscuote senza sudore, ma nessuno ha imposto la candidatura alla guida di Favara. Ma forse chi sceglie questo percorso “piace vincere facile” cioè chi non ama impegnarsi e scervellarsi per trovare soluzioni per il bene di Favara ma preferisce la facile poltrona.

Ma considerato come l’amministrazione non ha affrontato in questi cinque mesi alcune delle carenze economiche come la capacità di riscossione, la gestione della manutenzione, degli espropri, il controllo del territorio, l’occupazione suolo pubblico, le affissioni, gestire il costo e l’evasione fiscale sulla nettezza urbana, il controllo della manutenzione stradale ecc, e avere da gestire un bilancio riequilibrato non significherà che saranno rose e fiori tra questa e la città.

“Quando la forza con la ragion contrasta, la forza vince e la ragion non basta”.

Carmelo Castronovo