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Favara. Ritrovo al “Quid” degli ex alunni della scuola media statale “Antonio Mendola” frequentata nei primi anni settanta

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Quali motivazioni possono spingere 28 persone di quasi 60 anni, compagni di classe di 45 anni fa, sparse su e giù per l’Italia, a ricercarsi e ritrovarsi dopo tanto tempo?
Perché sottoporsi al rischio di venire giudicati, soppesati per l’aspetto, per i successi professionali e personali, quando sarebbe molto più confortevole lasciare le cose come stanno?

Eppure non è stato così perché, al di là delle chiacchiere e dei ricordi tra vecchi compagni di scuola, qualcosa di importante è rimasta.
È l’emozione di guardarsi indietro e, con un senso di vertigine, scoprire quanta strada si è fatta e che direzione si è presa. Con il passare del tempo, i giovani compagni di scuola, ormai cresciuti, hanno finito per perdersi di vista, ma dentro il cuore di ognuno di loro cresceva il desiderio di ritrovarsi, di rivedersi, per vivere ancora i momenti di amicizia che avevano caratterizzato i giorni della scuola media.
Cosi il progetto di radunarsi ha preso corpo.
Si sono scambiati informazioni per contattare i refrattari ai social media e quindi è stato creato il gruppo su WhatsApp.
Rintracciati tutti gli alunni dopo 45 anni dalle mitiche classi del Corso E, allora corso misto sperimentale,
quale migliore occasione per rivedersi?
Infatti, si è creato il gruppo i “Mitici”, quindi, con un passaparola e grande gioia, si sono ritrovati tutti, e con loro anche la cara impareggiabile professoressa Margherita Sciortino, allora docente di lettere, poi dirigente scolastico, che, in quegli anni, ha saputo far crescere i ragazzi secondo i sani principi della cultura, dell’amicizia e del rispetto reciproco, valori incancellabili che sono stati tenuti sempre presenti nella loro vita, ma soprattutto per ricordare un percorso scolastico ed umano ricco di gratitudine nonché di aneddoti e storie da riportare alla ribalta.
Finalmente si sono ritrovati. Non è stato semplice dopo più di quattro decenni.
Adesso, con visi e tratti somatici cambiati e con percorsi umani, professionali e luoghi di residenza
diversi, sembrano irriconoscibili, ma sono pur sempre uniti da un’amicizia autentica e disinteressata, rimasta immutata, nonostante il tempo trascorso.
L’iniziativa è nata dall’idea di uno degli ex alunni, Fortunato Presti, e ha trovato il consenso di Stefano Montalbano e di altri ragazzi della classe tra cui Filippo Parrino, Santino Librizzi e Alberto Vitello. Tutti, alacremente, hanno ricostruito e ritrovato diversi compagni alcuni dei quali risiedono in varie parti d’Italia.
Il gruppo, degli ex alunni, alquanto composito, è formato da padri, mamme, nonni, professionisti, imprenditori, dipendenti privati e pubblici, persone impegnate nel volontariato e nel sociale.
Gli ex alunni, oggi persone mature e cittadini che sono lievito della società in cui vivono sono: Giuseppina Arnone, Lia Arnone, Stefano Bacchi, Vittoria Bongiorno, Pinella Bongiorno, Giovanni Bosco, Angelo Buggea, Maria Caramazza, Antonietta Francolino, Giuseppe Gelo Signorino, Dino Graccione, Corrado Graziano, Margherita Indelicato, Santino Librizzi, Lia Marturana, Stefano Montalbano, Gaetano Morreale, Giovanni Moscato, Francesca Palumbo Piccionello, Filippo Parrino, Annamaria Piazza, Fortunato Presti, Giuseppe Presti, Vincenzo Quaranta, Teresa Rinoldo, Francesca Terranova, Rosaria Vetro, Alberto Vitello.
Dopo essersi ricercati uno ad uno i 28 ex alunni del corso E negli anni scolastici 1971/1974 si sono dati appuntamento per oggi, sabato 7 dicembre, presso il “Quid”, locale di Favara nato in pieno centro storico.
Oltre alla nostalgia, c’è anche la gratitudine verso chi ha avuto una influenza veramente importante nella loro vita.
“Io vanto un grosso debito nei confronti della scuola “A. Mendola” – precisa Fortunato Presti, ideatore dell’iniziativa -. Se sono quello che sono, lo devo anche all’educazione che ho ricevuto qui. Mi sono stati trasmessi valori importanti che mi hanno portato a condurre una vita retta. Di tutti ho ricordi bellissimi, di quell’educazione che sono riusciti a trasmetterci, di valori come il rispetto delle regole e degli altri. Valori veri della vita, validi oggi come allora. Nonostante le mutate fisionomie, il gruppo non ha perso il suo carattere goliardico e l’ironia sagace alla base delle intramontabili provocazioni tra maschi e femmine. È bello vedere come, nonostante siano passati vari decenni, tra tutti noi sia rimasto vivo lo spirito di aggregazione che caratterizzava il gruppo classe anche in adolescenza, quando tutto era condito da una sana competizione tra maschi e femmine tipica dell’età”.

COOPERATIVA SANTANNA