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Il day after di Favara: La crisi politica è grave ma non è seria

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La situazione politica a Favara è grave ma non è seria, avrebbe detto Ennio Flaiano.

La città è sprofondata nella piu’ grave crisi istituzionale che si ricordi con la perdità di autorità di governo della città e con le dimissioni della Sindaca e della Giunta, mentre nel “day after”  la piazza Cavour si presenta con il suo consueto aspetto annoiato,lento distante.

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 La continuità  dell’emergenza igienico sanitaria è assicurata dalla presenza dei rifiuti non raccolti  a certificare che qualunque cosa succeda in città le cose andranno come devono andare cioè: fai da te!

Una crisi strisciante il cui inizio  puo’ben datarsi con il fallimento del tentativo di sfiduciarla e il successivo affidamento al trasformismo politico che ne avrebbe assicurato la continuazione amministrativa.

Il progressivo isolamento dell’amministrazione comunale determinato dalla fallace convinzione di salvarsi da soli di poter continuare nel galleggiamento ha dovuto fare I conti con Il fatto che in politica contano le alleanze.

Inutile accusare la deputazione di servirsi della popolazione favarese come bacino elettorale per le regionali perchè anche in politica vale la legge della domanda e se la domanda non chiede con forza interventi di interesse collettivo l’offerta prevalente rimane quella individuale la piu’ controllabile.

In questi anni non si ricordano eventi in cui la maggioranza consiliare abbia promosso iniziative che abbiano impegnato la deputazione su mete collettive.

ANDREOTTI diceva che tirare a campare è meglio che tirare le cuoia e cosi è stato e non sapremo mai  come sarebbe andata se l’avesse fatto.

Non è nelle nostre corde da tempo le mobilitazioni per il miglioramento della condizioni di vita nella città e l’assenza di una classe politica selezionata per l’attitudine a temi di interesse generale a favara a fatto il resto: un progressivo disinteresse ai temi di carattere pubblico.

La Sindaca ha creduto di continuare sfidando il suo avversario “ che ha seminato odio” pensando di utilizzare la voglia dei consiglieri di restare al loro posto e di continuare a farlo mentre questi ultimi ne usavano il  potere  per soddisfare I bisogni popolari che diventavano cosi favori.

Come avrà fatto a non comprendere che non controllava piu’ niente; che gli interlocutori erano altri e la frammentazione politica che rende piu’ accessibile il trasformismo  insoddisfatto la abbandonava  in vista di migliori risultati con le prossime elezioni regionali;

Che il teatro e attori dello scontro non si trovavano nella risicata ricerca di una maggioranza consiliare, che l’isolamento è il peggiore dei nemici in politica.

Si  detta orgogliosa di una presunta distanza da forze politiche con un rigurgito di grillismo che le impedisce di distinguere tra alleanza e sudditanza causa della triste conclusione della sua pur non brillante esperienza.

L’adeguatezza al ruolo nel momento storico in cui è esercitato ha segnato il suo mandato come sfiderà I prossimi candidati Sindaco a ottobre perchè questa crisi istituzionale non si concluderà con le dimissioni della dott.ssa Alba .

Non incoraggia l’assenza di interventi su questi temi da parte dei protagonisti delle prossime amministrative quando il generale Agosto incombe e rischia di seppellire per sempre la tensione per l’interesse generale.