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Il sindaco di Favara aggiorna sulla questione del canone di depurazione. “No al pagamento dell’autorizzazione allo scarico senza sopralluogo di Aica”

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Il sindaco di Favara, Antonio Palumbo, sta seguendo da vicino la questione del canone di depurazione e ha già avuto un primo incontro con Ati e Aica. Ha espresso le sue perplessità rispetto al fatto che i cittadini debbano comunque pagare un servizio di depurazione che non risulta efficace e funzionale. Il sindaco ha chiesto chiarezza sulla linea seguita dal gestore e adeguato supporto normativo. Se il canone non è dovuto, Aica dovrà sospendere la bollettazione e prevedere la restituzione di quanto già ricevuto dai cittadini. Il sindaco ha anche fornito una prima risposta riguardo all’obbligo di pagamento da parte di un cittadino che chiede l’autorizzazione allo scarico in caso di voltura di una utenza fognaria esistente, chiarendo che le somme non sono dovute se non vi è un sopralluogo da parte di personale di Aica.
Sotto il post pubblicato su Facebook: 
“Abbiamo già avuto un primo incontro con Ati e Aica durante il quale abbiamo manifestato le nostre perplessità rispetto al fatto che, come sostengono Assemblea territoriale idrica e società consortile, i cittadini debbano comunque pagare un servizio di depurazione (anche se solo parzialmente) che risulta non efficace e funzionale. In tal senso ci siamo aggiornati alla prossima settimana, chiedendo chiarezza sulla linea seguita dal gestore e soprattutto adeguato supporto normativo. E’ chiaro che se, come riteniamo, il canone non sia dovuto, Aica dovrà provvedere a sospendere la bollettazione e prevedere la restituzione di quanto già ricevuto dai cittadini. Intanto abbiamo ricevuto una prima risposta rispetto ad un altro tema molto dibattuto, cioè l’obbligo di pagamento da parte di un cittadino che chiede l’autorizzazione allo scarico in caso di voltura di una utenza fognaria esistente. Le somme, abbiamo chiarito, non sono dovute se non vi è un sopralluogo da parte di personale di Aica.”

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