
Favara si è svegliata oggi con il dolore di una tragedia che si ripete troppo spesso. Presso il cimitero comunale sono state accolte le bare bianche di due fratellini, vittime del mare mentre cercavano un futuro migliore insieme alla loro famiglia. Piccole vite spezzate nel Canale di Sicilia, che si aggiungono alle tante altre inghiottite dalle acque del Mediterraneo, divenuto ormai un confine di morte. Il sindaco di Favara, Antonio Palumbo, ha espresso parole di forte denuncia: “Non è possibile continuare ad accettare tutte queste bare bianche. Bambine e bambini, a volte anche di pochi mesi, strappati alla vita dal mare, mentre affrontavano il Canale di Sicilia insieme alle proprie famiglie. Annunciare di voler fermare il fenomeno migratorio è un’illusione buona solo per la campagna elettorale, ma a farne le spese sono migliaia di esseri umani trattenuti nelle carceri libiche e poi abbandonati ad affrontare il mare.”
Parole dure, che pongono l’accento su una realtà che non può essere ignorata. Il primo cittadino ha sottolineato come il dramma dell’immigrazione non possa essere affrontato con chiusure e divieti, ma con soluzioni che garantiscano vie sicure a chi fugge dalla guerra, dalla fame e dalla disperazione.
“È chiaro che questa non può essere la soluzione: lo dicono i risultati, ma soprattutto dovrebbe dirlo la nostra morale. Una nazione che si ritiene civile non può negare un passaggio sicuro per chi fugge da fame e persecuzioni.”
Oggi, tra il silenzio e la commozione, Favara ha dato un ultimo saluto a due bambini che non avranno mai l’infanzia che sognavano. Riposeranno a Piana Traversa, accanto ad altri migranti vittime di questa tragedia senza fine.
“Ai genitori ho trasmesso l’abbraccio di un’intera comunità per un dolore che va al di là delle parole.” ha concluso il sindaco.
Un dolore che pesa sulla coscienza di tutti e che impone una riflessione profonda su cosa significhi, davvero, essere umani.