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On. Di Caro sulle dimissioni della sindaca: “Degno del peggior capitano di una nave, che punta dritta verso un iceberg, e scappando dalla nave lancia veleni e responsabilità su tutti e tutto fuorché a sé stesso.

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 “Finora non ho voluto commentare la decisione di rassegnare le dimissioni della (ex?) sindaca di Favara per diversi ordini di motivi. Perché i cittadini favaresi stanno attraversando un periodo abbastanza delicato e gettare benzina sul fuoco non risolve alcun tipo di problema”.  Inizia così il post pubblicato su Facebook dal deputato regionale On. Giovanni Di Caro in merito alla conferenza stampa di questa mattina dove la sindaca di Favara ha annunciato le sue dimissioni, di cui alleghiamo integralmente sotto:

“Finora non ho voluto commentare la decisione di rassegnare le dimissioni della (ex?) sindaca di Favara per diversi ordini di motivi. Perché i cittadini favaresi stanno attraversando un periodo abbastanza delicato e gettare benzina sul fuoco non risolve alcun tipo di problema. Per non infierire nei confronti di una scelta, quella di dimettersi a due mesi dalla scadenza del mandato, già prorogata a causa della pandemia tuttora in corso, che non valuto positivamente o come chissà quale forma di gesto eroico o di generosità. No tutt’altro.

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Un minimo di verità, però, va pur sempre ristabilita. Perché come ha sempre fatto in questi anni in cui ha disamministrato la città, la (ex?) sindaca approfitta di una conferenza stampa finale per attaccare il M5S regionale e nazionale cioè la forza politica grazie alla quale è stata eletta, per attaccarmi con allusioni e menzogne. Mi si definisce “Attila” certo. Nella misura in cui ho contribuito energicamente a farla eleggere.

Dimettersi a due mesi dalla scadenza prorogata del mandato, con l’emergenza rifiuti causata quasi esclusivamente da un modo di amministrare la città scellerato e irresponsabile; con le scadenze legate alla stabilizzazione dei precari; un secondo dissesto finanziario alle porte; una crisi idrica permanente e altri problemi strutturali dell’Ente, a mio avviso è degno del peggior capitano di una nave, che punta dritta verso un iceberg, e scappando dalla nave lancia veleni e responsabilità su tutti e tutto fuorché a sé stesso. Un gesto degno del peggior Schettino, anzi Schettina, che lascia vigliaccamente la nave mentre i passeggeri annegano a causa di un inchino azzardato.

Anche il M5S non è esente da responsabilità. Alcuni infatti tra fuoriusciti e non, per danneggiare il movimento o perché semplicemente distaccati dal territorio e dalla realtà, hanno sostenuto e difeso aprioristicamente le azioni politiche di una sindaca che non è più nel movimento da anni pur non avendo mai avuto il coraggio di ammetterlo esplicitamente.
Da anni, fino ad ora, infatti la sindaca di Favara ha aderito più o meno subdolamente alle posizioni politiche di una parte di Forza Italia rappresentata da “Forza Azzurri” 👉 https://bit.ly/3xGOFtx. Al punto che, solo due mesi fa, la stessa sindaca dichiarava di volersi ricandidare non col M5S ma con altre forze politiche che addirittura bramavano la sua ricandidatura 👉 https://bit.ly/3eiIgNa. Due mesi dopo si dimette mentre i suoi assessori di centro destra l’hanno anticipata da giorni. Dopo aver firmato atti amministrativi discutibili e sicuramente dannosi per i cittadini favaresi.

Tutti i sindaci della provincia di Agrigento, tranne evidentemente qualcuna, conoscono la mia disponibilità al loro servizio a prescindere dal colore politico e solo ed esclusivamente per il territorio e per la collettività. Quando chiama un sindaco i deputati devono rispondere sempre e comunque. Bene, in 4 anni la (ex?) sindaca di Favara non ha mai chiamato, scritto o fatto chiamare il sottoscritto. Mai. Tuttavia non ho mai fatto mancare – con azioni parlamentari e atti concreti – il mio sostegno e il sostegno del M5S all’ARS alla città di Favara. È un mio dovere dal quale non sfuggo, non scappo.
Nella foto, ad esempio, una riunione del 28 giugno scorso in Prefettura di Agrigento, in cui erano presenti tutti i sindaci della provincia di Agrigento tranne la sindaca di Favara. Abbiamo affrontato il tema delle infrastrutture, tanti progetti e voglia di lavorare insieme.

La (ex?) sindaca dice di essere stata isolata. Ma da chi? “Forza Azzurri” ha forse rifiutato la sua ricandidatura? O la speranza di risalire sulla cresta dell’Onda è stata ostacolata da qualcuno? Sarebbe meglio forse parlare di autoisolamento di convenienza e smetterla con la sindrome dell’abbandono solo per mascherare le proprie incapacità con l’arroganza.
Riporto qui l’amarezza di tanti ex assessori onesti e di buona volontà che nauseati dal modo di agire della (ex?) sindaca si sono dimessi:
“L’isolamento politico e, di conseguenza, gestionale è il risultato di una precisa scelta portata avanti dalla sindaca stessa. In tanti abbiamo provato, nell’esclusivo interesse della collettività, a supportarla invano. Lo stile da ‘premiere femme’ mal si coniuga con il gioco di squadra. Amministrare Favara è un compito arduo ma se hai la fortuna di avere una forte maggioranza in consiglio comunale e (almeno inizialmente) un forte consenso popolare e non sai approfittarne sei destinato ad essere (per restare in tema di metafore calcistiche) Ventura e non diventerai mai Mancini”.

La (ex?) sindaca non si doveva dimettere due mesi prima della scadenza innaturale del mandato. Doveva farlo due anni fa, subito dopo la mozione di sfiducia che alcuni consiglieri comunali hanno sottoscritto e portato in aula per l’acclarata incapacità amministrativa e per una modalità di gestire la cosa pubblica a dir poco opaca. Anziché continuare a disamministrare grazie al sostegno di tanti consiglieri comunali eletti per stare all’opposizione.
La (ex?) sindaca sceglie invece, nell’ora più buia per la città, di abbandonare la nave mentre affonda tra le proteste legittime del personale precario, in piena crisi pandemica, sommersa dai rifiuti. Ennesimo atto di strafottenza e irresponsabilità. Peggio ancora se tra venti giorni la città capirà di essere davanti all’ennesima farsa, cioè assisterà al ritiro delle dimissioni “per il bene della comunità”.

Tra i tanti i modi possibili di uscire di scena la (ex?) sindaca ha scelto quello meno orientato alla modestia e all’umiltà, più incline all’arroganza di chi scarica la propria totale incompetenza e inadeguatezza sul prossimo.
Altre vicende interesseranno altre istituzioni ed altri palazzi, non mi competono quindi non ne parlo.
Piaccia o no, questa è la verità: che avremo anche modo di declinare, nelle forme di partecipazione consentite, con i cittadini favaresi.