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Operazione “Sunlight Drug”, cinque giovani finiscono nei guai (VIDEO)

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La Polizia di Stato, nella serata di ieri 8 novembre, a conclusione di un’intensa ed articolata indagine di P.G. effettuata nell’estate del 2018, ha eseguito cinque misure cautelari a carico di altrettanti soggetti ritenuti responsabili del reato, talvolta in concorso, di spaccio di sostanze stupefacenti, reati posti in essere nella nota località balneare San Leone di Agrigento.

L’indagine è stata coordinata dalla Procura della Repubblica di Agrigento.
In particolare, la Squadra Mobile di Agrigento, diretta da Giovanni Minardi, ha sviluppato tra maggio e settembre 2018, un’attività d’indagine tradizionale e tecnica, anche con l’ausilio di telecamere, che hanno permesso di acclarare numerose cessioni di stupefacenti effettuate dagli odierni indagati nel centralissimo Piazzale Giglia di San Leone; costoro, noncuranti dei numerosissimi passanti che affollano quel sito, senza alcuna remora e precauzione, vendevano vari tipi di stupefacenti.

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La misura cautelare, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Agrigento, su richiesta della Procura della Repubblica, ha disposto gli arresti domiciliari per T.A.C. (cl. 89) e H.F. (cl. 92); l’obbligo di dimora in Agrigento, con prescrizioni, per D.M.L. (cl. 99) e per B.A. (cl. 97); ed ancora, il divieto di dimora nel territorio di Agrigento per un altro soggetto.
Nel corso delle indagini sono stati effettuati numerosissimi sequestri di sostanze stupefacenti del tipo hashish, anfetamine, ecstasy, cocaina, per un totale complessivo di circa 250 grammi.
Non può non evidenziarsi che i numerosi episodi di spaccio, effettuati senza precauzione alcuna nella suddetta pubblica Piazza, non sono mai stati oggetto di segnalazione in Questura.
La stessa misura è stata sospesa per D.M.L. il quale, rintracciato a Palermo, all’atto della rituale perquisizione domiciliare, veniva trovato in possesso di circa 133 grammi di sostanza stupefacente del tipo hashish, un bilancino ed un cutter e per tali ragioni, veniva tratto in arresto in flagranza di reato, in ossequio all’art. 73 D.P.R. 309/90.
Per tale reato il D.M.L. è stato posto agli arresti domiciliari a disposizione della Procura della Repubblica di Palermo.