Favara Politica

Raccolta differenziata: ma è proprio vero che la si chiede a tutti?

Tutela AmbientebiowoodheaterSCUOLA GUARINO

Per una comunità effettuare la raccolta differenziata, non è solo un fatto di civiltà, che già sarebbe un grande segnale di progresso, ma è anche un fatto economico e quindi di convenienza per le tasche dei suoi componenti.

 

COOPERATIVA SANTANNA

 

Differenziare i materiali prodotti dal nostro vivere quotidiano fa rispettare l’ambiente, ma principalmente dovrebbe far risparmiare i cittadini per due ordini di motivazioni.

Da una lato diminuisce la quantità di spazzatura che conferiamo in discarica privata che, ovviamente, viene pagata per tonnellate, ed è il primo risparmio per i cittadini.

Dall’altro lato, dalla quantità di materie prime che i cittadini riescono a recuperare, quali vetro, plastica, carta e cartone, alluminio, lattine, barattoli, ne deriva un utile. Tutti questi materiali, che si possono riciclare, hanno un loro valore e che ceduti alle imprese di riciclaggio producono introito per le casse del Comune di Favara.

Ma personalmente sono rimasto sbigottito quando qualche giorno fa, scopro, con mio grande disappunto, che le tutte le utenze non domestiche e tutte le attività a Favara non sono nel piano economico finanziario raccolta rifiuti sia 2016 che 2017, della raccolta differenziata, o meglio ci sono solo a parole. Questo vuol dire che le utenze non domestiche seguono lo stesso piano di raccolta delle utenze domestiche?

A Favara abbiamo circa 1500 utenze non domestiche cioè circa 1500 attività e supermercati, a cui si aggiungono le comunità alloggio per anziani, le comunità alloggio per disabili e le comunità per immigrati, se ad oggi, queste utenze devono seguire lo stesso calendario per la raccolta differenziate delle utenze domestiche perchè ogni mattina un automezzo dell’Iseda fa il giro raccogliendo, nelle utenze non domestiche, tutto insieme, indifferenziato, lattine, plastica, vetro, carta, cartone e quant’altro e il tutto viene conferito in discarica per la gioia dell’Iseda e del proprietario della discarica, dove paghiamo per tonnellate di rifiuti conferiti?

Se per un attimo proviamo a pensare quante tonnellate di questi materiali vengono prodotti da queste attività e che vanno a finire in discarica, capiremo di quale dispendio è capace il Comune di Favara.

Proviamo, per un attimo, a pensare a quante tonnellate di bottiglie di vetro (birra, vino, bibite ecc) di cartoni per imballaggi, di lattine di alluminio (riciclabile al 100%) o di plastica vanno a gravare sul costo della discarica e di contro allo spreco di questi materiali, che invece riciclatiti produrrebbero un utile non indifferente.

Si chiede il recupero di 10 bottiglie di vetro al mese alla famiglia e non si chiedono le 500 al giorno ad un bar. Qual’è la logica?

Caro Assessore, Lei è a conoscenza di questo enorme spreco che pesa sulle tasche dei favaresi che pagano, già salatissima, una bolletta non adeguata al servizio che ricevono?

Se a questo dovessimo aggiungere il 63% che non paga la tassa sui rifiuti e la sparge nel territorio circostante Favara e che non fa la differenziata, ci rendiamo conto di quale spreco gira intorno a questa materia.

Questa amministrazione non risponde mai alle domande e ai suggerimenti da parte della stampa e men che meno accetta il dialogo con le altre forze politiche e sociali e ignora l’apporto propositivo dei cittadini di cui si definiscono portavoce. Perché lo fate, considerato che parlavate, in campagna elettorale e nel programma, di palazzo di vetro e di rapporto costante coi cittadini?