CRONACA Primo piano Sicilia

RIFLETTERE OGGI MA RICORDARCENE DOMANI

Tutela AmbientebiowoodheaterSCUOLA GUARINO

La vita vero che è strana, ma sono dell’idea che noi lo siamo molto di più. Siamo opportunisti nei suoi confronti.

Riusciamo a cambiare le nostre idee come i camaleonti cambiano la loro pelle, le cambiamo come se fossero carte in tavola o abiti da indossare.

COOPERATIVA SANTANNA

Ormai al grido che solo gli imbecilli non cambiano idea stiamo facendo diventare il trasformismo modello di vita.

Riusciamo, con i nostri giudizi, spesso affrettati, ad affondare e far riemergere, a condannare e ad assolvere, tutto e tutti.

Prendo come esempio l’universalismo del SSN italiano messo in ginocchio negli ultimi anni dall’allargamento del privato nella sanità.

Sanità pubblica resa agli occhi della gente, ormai sfiduciata, come una istituzione, a cui rivolgersi, quasi inutile e vana. Defraudata dei propri poteri basilari, trasformati da mani partitiche. Promozioni non per meritocrazia ma per appartenenza partitica.

Vedere oggi, in televisione, ex ministri, che pensavano alla sanità, o anche alla scuola, come ad una fabbrica di caramelle che doveva avere obbligatoriamente utili, e dove non era così si dovevano operare tagli a strutture e personale, adesso predicare che si deve investire in questo settore.

Sentire, su tutti i mezzi di comunicazioni, che tanti, senza alcun rossore, sostengono che la sanità pubblica deve essere potenziata quando, gli stessi, qualche anno prima stornavano soldi pubblici verso quella privata.

Vedere tutti i Governatori delle regioni meridionali accorgersi, improvvisamente, e solo adesso, che al sud ci sono gravi carenze ospedaliere, mancanza di posti letto, insufficienza di personale medico e infermieristico, mancanza di attrezzature all’avanguardia e presidi sanitari, fa un pò senso.

Quando gli ospedali venivano chiusi, quando questi tagli venivano praticati e quando queste idee si diffondevano, anche attraverso i media, come credo infallibile, eravamo tutti distratti?

Oggi la sanità meridionale e siciliana in particolare scopre di non essere pronta e che se, il meridione, dovesse avere lo stesso numero di contagiati della Lombardia sarebbe il collasso e il disastro.

I governi, nazionali e regionali, negli ultimi 10-15 anni hanno trasformato la sanità pubblica in azienda industriale, hanno sacrificato la salute in nome del profitto. Interi ospedali sono stati smantellati o depotenziati in nome della logica del risparmio e del profitto.

L’assurdo è stato che dopo aver costretto i nostri giovani ad emigrare, per mancanza di futuro nell’isola, abbiamo sprangato le porte a quanti volevano rientrare presso le proprie famiglie e nella Loro Terra, a causa dell’emergenza sanitaria Anziché imporgli regole di convivenza civile come, ad esempio, l’isolamento a casa, qualche Sindaco, insieme al Governatore, “innamorati del popolo siciliano” per smania di protagonismo, e con l’intelligenza dell’asino, hanno sbattuto letteralmente la porta in faccia ai nostri e loro figli, con l’aggravante dell’arroganza, della prosopopea e della teatralità. Questi in fondo sono i politici che ci scegliamo.

Chissà però, di contro, quando e quanti si accorgeranno della grave carenza di infrastrutture e del taglio dei mezzi pubblici al Sud.

Mentre al Nord abbiamo l’alta velocità, al Sud ancora col binario unico, si chiudono molti tratti di ferrovie e si eliminano corse, anziché migliorare il servizio offerto e renderlo più appetibile.

Mentre al Nord si costruiscono le “pedemontane” che percorrono in pochissimi o si spendono 9 miliardi di euro per l’expo e altrettanti per il “Mose” di dubbia funzionalità, diventati fonti di spartizione e corruzione, al Sud mancano i soldi per costruire moderne infrastrutture di principale collegamento, facendoci invece spostare su strade statali di datata costruzione. Se qualche tratto viene ammodernato, si impiegano 8 anni per finire appena 30 km, nel silenzio colpevole di tanti.

La mia paura è che passata la tempesta, proprio perché siamo trasformisti, ci dimenticheremo tutto e ritorneremo a pensare alla sanità, o alla scuola, come ad aziende private manageriali, dimenticando l’inadeguatezza sanitaria del sud e le disuguaglianze, anche se saranno, sotto gli occhi di chi vuol vedere. Speriamo che finita la tempesta sappiamo, tutti, convertire le critiche in analisi e proposte.

In questi giorni però la sanità pubblica è tornata in auge, ci siamo tutti muniti di straccio e Sidol per farla tornare a brillare.

Ci siamo accorti e resi conto, che, per quanto si è cercato di minimizzarla, offenderla, discriminarla, è riuscita, nonostante tutto, a far risplendere gli occhi di chi ha bisogno, restituendo in tutti fiducia e facendo apparire eroi chi ne fa parte.

Beh… io penso che la maggior parte di quelli che adesso consideriamo eroi, forse perché abbiamo paura, magari sonosempre stati ottimi professionisti che hanno svolto sempre il loro lavoro con impegno e competenza.

Per anni hanno lottato, sorriso o sopportato, mentre assolvevano alle proprie funzioni assistendo, inermi ed impotenti, alle riduzioni, nella sanità pubblica, di posti letto, personale e macchinari diagnostici, a vantaggio di quella privata.

Quando di notte venivano chiamati all’improvviso e dovevano correre. Quando erano vittime di forsennati, che per protestare sulle carenze della sanità, picchiavano medici e infermieri, a loro volta vittime di quelle carenze, e distruggevano i pronto soccorso.

Loro erano lì, sempre. Solo che sembra ci siamo davvero resi conto solo ora della loro importanza e dedizione, e mi riferisco a Medici, Infermieri, OSS, Personale addetto alle pulizie, Manutentori. Una grande famiglia.

Ovviamente in questo momento particolare, vorrei aggiungere a questa grande famiglia, con una nota di merito, anche chi, in altri settori, continua a lavorare per noi.

Settori che racchiudono tante diversità lavorative che ci stanno permettendo di andare avanti. Alle forze dell’ordine, alla Protezione Civile, ai Vigili del fuoco, alla catena produzione, distribuzione, vendita generi agroalimentari, ai farmacisti e para farmacisti, all’informazione, ai lavoratori del servizio elettrico, agli operatori ecologici, ai fornai, ai lavoratori postali, va il mio grande grazie di cuore. Scusandomi per quelli che certamente dimentico. A tutti loro un grandissimo GRAZIE