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Superbonus, Conflavoro PMI Sicilia chiede proroga ad aprile 2023 e sblocco crediti

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Proroga fino al 30 aprile 2023 del Superbonus 110% per la categoria delle unifamiliari e villette e immediata liberalizzazione della cessione dei crediti di imposta con visti di conformità. È quanto ha chiesto Conflavoro PMI mediante l’Unione costruttori di Conflavoro PMI Sicilia alla Commissione speciale unica della Camera, che si occupa dell’esame degli atti urgenti del Governo, affidando l’urgenza all’economista on. Andrea de Bertoldi di Fratelli d’Italia. 

“La nostra richiesta spiegano Antonio Moscato di Unione Costruttori e Giuseppe Pullara, vicepresidente nazionale di Conflavoro PMI e segretario regionale dell’associazione in Sicilia nasce da uno scenario complicatissimo sotto gli occhi di tutti ormai da un anno e mezzo, ossia la difficoltà a reperire i materiali per concludere i lavori del Superbonus e il correlato aumento incontrollato delle materie prime e dei materiali da costruzione. La guerra in corso e le tante incertezze internazionali, in primis il caro-energia, non fanno altro che affossare con ancora più forza i cantieri in corso. Le imprese edili hanno investito moltissimo nel Superbonus, assumendo e acquistando nuova attrezzatura ed è quindi necessario che lo Stato le supporti e vada incontro alla nostra richiesta per superare questa grande incertezza”

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“Si è creato un circolo vizioso sottolinea Roberto Capobiancopresidente nazionale di Conflavoro PMI che, al di là del giudizio sulla complessità e sulla buona riuscita dell’operazione Superbonus e del suo essere naturalmente perfettibile in futuro, sta obiettivamente pregiudicando ormai da mesi i lavori commissionati e fermi, creando problemi alle famiglie ma anche e soprattutto alle imprese, bloccati nei lavori e in stallo anche sulla cessione dei crediti. Chiediamo quindi alla Commissione speciale e al Governo Meloni di agire con celerità e sostenere le necessità impellenti di tutti i protagonisti di questa vicenda, che riguarda tutto il Paese da Nord a Sud e rischia di inficiare quanto di buono fatto finora per rilanciare il settore dell’edilizia”.