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Raffadali. Il sindaco chiede all’Ati e a Girgenti Acque la restituzione delle reti idriche

Il sindaco chiede all’Ati e a Girgenti Acque la restituzione delle reti idriche vista la disparità di trattamento tra chi paga forfettariamente e chi attraverso i consumi appositamente misurati

In una lettera inviata all’Ati (Assemblea Territoriale Idrica) di Agrigento e a Girgenti Acque, il sindaco di Raffadali, Silvio Cuffaro, rompe gli indugi e chiede l’immediata restituzione delle reti idriche. Qui di seguito si pubblica la lettera del primo cittadino raffadalese:

“L’erogazione del servizio idrico nel territorio del Comune di Raffadali è stata attuata secondo un criterio di ripartizione delle spese di tipo forfettario, temporaneamente vincolato al perfezionamento della natura ‘integrata’ del medesimo, nei fatti poi mai concretizzatasi, in osservanza dei canoni di “unicità” ed “adeguatezza delle dimensioni gestionali”, prescritti dall’art. 147, comma 2, del D.Lgs. n. 152/2006 (T.U. Ambientale).

L’Ente ha comunque avviato da tempo la collocazione dei c.d. contatori per l’erogazione del servizio idrico raggiungendo una percentuale pari al 35% della relativa utenza. Di contro il restante 65% della stessa ha partecipato e partecipa ai costi di gestione del servizio in questione sulla scorta di un criterio forfettario, per come sopra ribadito.

Quanto sopra ha generato una situazione di evidente ed intollerabile disparità di trattamento tra i cittadini, in spregio ai precetti costituzionali di eguaglianza e solidarietà, la quale reclama una soluzione urgente.

Si rammenta in proposito, che in diverse riunioni e tavoli tecnici, tenutisi nel corso del tempo presso gli uffici prefettizi, la Girgenti Acque S.p.A. aveva convenuto, insieme al Comune di Raffadali, che i misuratori idrometrici venissero collocati per quartieri omogenei in modo di contenere i costi sociali evitando, evidenti disparità di trattamento tra utenti della stessa zona, e nello stesso tempo si era impegnata a completare l’attività di montaggio dei contatori in tempi brevissimi.

Entrambi gli impegni non venivano però osservati dal Gestore nei tempi concordati.

A ciò si aggiunga la decisione di Codesta A.T.I., formalmente assunta mediante atto deliberativo n. 6 del 27/04/2018 e successivi atti, finalizzata alla risoluzione per grave inadempimento del contratto sottoscritto con la Girgenti Acque S.p.A. la quale, sommata alla mutevolezza del quadro normativo di riferimento (si pensi solo all’ art. 5 comma 6 della L.R. n. 19/2015, poi dichiarato incostituzionale) ed i provvedimenti di indagine e di polizia che stanno riguardando il Gestore privato, non contribuiscono di certo a fare chiarezza in ordine alla ripartizione di funzioni e attribuzioni tra quest’ultimo e gli enti rappresentati nella medesima assemblea territoriale. Tutto questo onera l’A.T.I. della ricerca di una definizione, anche transitoria, delle descritte problematiche, ormai non più rinviabile.

In particolare, per quanto concerne la scrivente Amministrazione, si rende noto che il Comune di Raffadali intende riappropriarsi, sin da subito, della gestione operativa del servizio idrico al duplice scopo di soddisfare le legittime esigenze della propria cittadinanza nonché di perequarne i costi, senza nocumento alcuno.

Si chiede pertanto:

– all’ATI di autorizzare la riconsegna delle reti idriche al Comune di Raffadali nelle more della individuazione di un nuovo gestore;

– alla Girgenti Acque di effettuare uno stato di consistenza dei beni per la riconsegna in tempi celeri del servizio idrico integrato.

Inoltre, nell’attesa degli atti procedimentali relativi alle superiori richieste, il Comune al fine di limitare le palesi disparità tra i diversi utenti zonali chiede che venga applicata la tariffa forfettaria a tutti i fruitori del Comune di Raffadali, tenendo conto del costo del servizio applicato dalla Girgenti Acque nel ruolo anno 2018, con eventuali variazioni da concordare.

Il Comune, in questa fase transitoria si impegna, a regolamentare una modalità di pagamento che tenga conto delle fasce più deboli prevedendo criteri basati sul numero dei componenti il nucleo familiare dell’utenza nel rispetto della ratio costituzionale dell’art. 3 e in applicazione della legge Galli.

In particolare:

– Il 30 % del costo complessivo comunque verrà distribuito su ciascuna utenza (c.d. costo fisso);

– Il restante 70% del predetto costo da distribuire in base al numero dei componenti del nucleo familiare per le utenze private, nonché in base alla tipologia delle utenze per quelle commerciali (c.d. costo variabile).

Tale proposta di revisione regolamentare assicurerebbe, ad ogni modo, un gettito tariffario idoneo alla copertura dei costi di erogazione del servizio idrico comunale, recuperandone così la natura pubblica, per come sancita dall’art. 112 del D.Lgs. n. 267/2000 nonché l’universalità e collettività del bene gestito, perentoriamente statuita dall’art. 1 della L.R. n. 3/2013, nonché l’uguaglianza di trattamento tra gli utenti e salva la temporaneità della predetta soluzione operativa nelle more della collocazione dei contatori, comunque dovuta per legge”.