Nomi illustri e pesanti sono stati resi pubblici nell’indagine sui presunti episodi di corruzione condotta nei confronti di quello che può definirsi un vero e proprio “assumifico” chiamato Girgenti Acque.
Tra i nomi più “pensanti”, certamente quello del padre del Ministro degli Esteri, Angelino Alfano. Ma ancora, il prefetto di Agrigento Nicola Diomede, l’ex governatore Raffaele Lombardo, l’ex presidente della Provincia di Agrigento Eugenio D’Orsi, i deputati e gli ex deputati nazionali e regionali Riccardo Gallo Afflitto, Angelo Capodicasa, Giovanni Panepinto, Enzo Fontana, nonché giornalisti, dirigenti ed ex direttore dell’Agenzia delle entrate di Agrigento e dell’Inps. Ma lista dei nomi non è finita qui. Ad intervenire in merito il Segretario provinciale del Partito della Rifondazione Comunista Antonio Palumbo interviene in merito a tali vicende di corruzione legati alle assunzioni presso la società che gestisce il servizio idrico. “Da anni i cittadini denunciano a tutti i livelli le inadempienze ed i disservizi del servizio idrico. Da anni le denunce cadono nel vuoto ignorate da istituzioni e politici a qualsiasi livello. Le recenti proroghe delle indagini aiutano a dare una chiave di lettura sull’intoccabilità di Girgenti Acque. Politici, giornalisti, dirigenti pubblici e persino il prefetto coinvolti in una vicenda in cui vengono ipotizzati diverse ipotesi di reato, dall’associazione a delinquere alla corruzione realizzata tramite assunzioni di amici e parenti; si delinea insomma un vero e proprio sistema in cui nessuno si permette di toccare il gestore privato, perché il gestore privato ha soddisfatto fin troppe richieste…Un sistema di potere in cui gli unici a farne le spese sono i cittadini, che non appena tentano di alzare la testa contro i disservizi, vengono tacciati di ogni genere di ingiurie… di essere contro la legalità, di non volere i contatori (farlocchi) e di non volere pagare l’acqua. Tutto questo mentre i “grandi” e i “potenti” risultano essere indagati in affari che se dovessero essere confermati non possono che definirsi loschi. Ai cittadini che da anni si scontrano contro il muro di gomma delle istituzioni non resta che difendere da soli i propri diritti… del resto con i tempi che corrono risulta molto difficile avere fiducia in certe istituzioni”.