Canicatti CRONACA

Canicattì vuole respirare aria pulita. I Verdi si appellano alla sensibilità del Sindaco Ettore Di Ventura

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I cittadini canicattinesi residenti in Largo Aosta lamentano ormai da anni alle Istituzioni competenti in materia, Comune, ASP, ARPA, Prefettura, che a Canicattì non si respira aria pulita a causa dell’assedio di polveri sottili e ossidi di azoto provenienti dagli scarichi delle auto e dei numerosi autobus che circolano ininterrottamente diretti in Italia ed Europa. Temono, infatti, che da troppo tempo le percentuali di sostanze inquinanti presenti nell’aria superino i livelli ritenuti non sicuri dall’OMS e chiedono il monitoraggio dell’aria per poter adottare provvedimenti di contrasto a tale fenomeno.

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A prova di quanto denunciato dai cittadini canicattinesi, una nota dell’ASP di Agrigento, nella quale si evince che, dai controlli fonometrici effettuati dall’ARPA territoriale persiste all’interno delle civili abitazioni rumore ambientale notturno oltre il limite di tollerabilità di cui all’art. 4 del DPCM 14/11/97, prodotto dagli autobus in sosta.

Inoltre, dalle analisi dei dati di mortalità e dalle letture statistiche territoriali, è emerso che in provincia di Agrigento sono in aumento le persone di ogni fascia di età che sono affette da problemi respiratori cronici o problemi cardiocircolatori con casi anche di morti premature imputabili anche all’inquinamento atmosferico per malattie al cuore, ai polmoni o ictus improvviso.

I Verdi della provincia di Agrigento si appellano alla sensibilità del Sindaco Ettore Di Ventura, il quale è anche responsabile sanitario della propria città, invitandolo a sollecitare con più grinta gli organi regionali preposti di volere istallare le centraline mobili di monitoraggio dell’aria in tempi brevi.

“Il diritto alla salute dei bambini e delle famiglie canicattinesi non può essere negato e deve essere garantito – dichiara il responsabile della Federazione dei Verdi di Agrigento Alberto Crapanzano – si deve fare subito quel che si può per garantire ai cittadini tale diritto”.

“Per migliorare la qualità dell’aria – continua Crapanzano –  i Comuni hanno a disposizione diversi strumenti come ad esempio: l’applicazione della Legge N. 10/2013 la quale detta “norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani”, una Legge dello Stato, di alta morale etica, spesso dimenticata per la quale i comuni con più di 15000 abitanti sono tenuti a dover provvedere ad avere un catasto degli alberi; cambiare stili di vita attraverso campagne mirate nelle scuole; riconversione ecologica di industria e agricoltura; limitazione della circolazione delle auto altamente inquinanti a favore della circolazione di mezzi meno inquinanti con motore ibrido , elettrico, etc; programmazione di giornate ecologiche a piedi ed in bicicletta;

Questi piccoli accorgimenti e altri programmati tramite i PAES (Piani d’Azione per l’Energia Sostenibile) producono non solo benefici immediati sulla salute dei cittadini, ma anche sull’economia, non è un caso che i Paesi nordeuropei con i Verdi forza governativa soffrono meno la crisi economiche che da oltre un decennio danneggia il nostro Paese”.

Si istituisca un tavolo provinciale permanente sull’emergenza inquinamento atmosferico di Canicattì, conclude il responsabile dei Verdi Alberto Crapanzano, in cui tutti gli attori istituzionali sono chiamati a confrontarsi e a prendere le decisioni più appropriate nel rispetto delle Leggi e delle Ordinanze comunali che regolano tali problematiche, affinché torni la serenità agli angosciati, ma fiduciosi cittadini residenti nei pressi del Largo Aosta che, appellandosi a chi li rappresenta, desiderano tornare a respirare aria pulita nella loro amata città di Canicattì.