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Favara. Antonio Palumbo, segretario provinciale della Rifondazione comunista: “Irresponsabili le dichiarazioni di soddisfazione della sindaca Alba in merito al bilancio stabilmente riequilibrato”

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Antonio Palumbo, segretario provinciale della Rifondazione Comunista, attento osservatore ed ancora di più politico preparato, non poteva non intervenire in merito alle dichiarazioni della sindaca di Favara Anna Alba la quale, in data 12 febbraio con post su Facebook e successive dichiarazioni in una conferenza stampa pubblica, ha parlato dell’approvazione del bilancio stabilmente riequilibrato 2016 e triennale 2016/2018 e il compito del consiglio comunale di approvarlo entro 30 giorni. Analisi attenta e precisa, come ci si aspetta da parte di Antonio Palumbo che le “carte” le ha studiate, che lascia aperto un amaro interrogativo sul futuro: “Sarà questa sindaca a venir commissariata o toccherà al prossimo incolpevole Sindaco?”. Di seguito la nota integrale.

“Il bilancio stabilmente riequilibrato 2016 e triennale 2016/2018 è stato trasmesso dalla Prefettura in data 12 febbraio al Comune di Favara per essere approvato entro 30 giorni. Finalmente si potrebbe dire si è chiuso un lungo iter che si è protratto per più di 3 anni. Adesso in realtà iniziano i veri problemi per l’Ente e per tutta la città; Intanto, riteniamo del tutto fuori luogo e irresponsabili le dichiarazioni di soddisfazione da parte del Sindaco che ha trionfalmente annunciato che finalmente si può procedere al risanamento dell’Ente, e soprattutto riteniamo strumentali le dichiarazioni che scaricano sul consiglio comunale la responsabilità di uscita dal dissesto. Il Sindaco, ahimè, trascura o sottovaluta del tutto la reale portata e le implicazioni legate alle prescrizioni al bilancio che debbono essere scrupolosamente osservate. Andiamo per ordine: il bilancio deve essere approvato dal consiglio comunale entro il 13 marzo; successivamente il consiglio deve approvare entro 120 giorni i bilanci di previsione, i rendiconti e triennali per le annualità 2017, 2018, 2019, 2020 con i relativi allegati piani triennali, piani economici finanziari Tari, tariffe ecc… ; anche nell’ipotesi non scontata che i consiglieri comunali decidano di rinunciare al proprio ruolo di organo di controllo, approvando al buio questi strumenti, risulta del tutto improbabile che gli uffici preposti e l’amministrazione comunale siano in grado di predisporre 4 bilanci in meno di 120 giorni (solo per predisporne uno hanno avuto bisogno di 3 anni), tanto più se si considera che la stessa è ancora priva di una maggioranza. Ma andiamo alle prescrizioni: la parte più importante è dedicata alle entrate ed alla riscossione, nelle stesse si raccomanda una tempestiva ed efficace attività di accertamento e riscossione. Negli ultimi anni invece poco e male è stato fatto su questo versante. L’attività di riscossone è peggiorata notevolmente, con un tasso di evasione del più del 50%, i tentativi di recupero sono ad oggi stati un fallimento totale per l’assenza di un sistema puntuale e preciso, caratterizzato, invece, dall’invio di cartelle “a muzzu”; si è sparato nel mucchio sperando di colpire qualcuno ed, invece, si è ottenuto l’effetto contrario con un aumento vertiginoso delle spese sostenute per l’invio di cartelle che, nella migliore delle ipotesi, hanno aperto contenziosi (giudiziali e stragiudiziali) con i cittadini costretti a perdere tempo e denaro solo per dimostrare di aver già pagato; Un capitolo a parte è dedicato alla riscossione della tassa per l’occupazione del suolo pubblico e per le pubbliche affissioni, qui l’amministrazione ha dato il peggio di sè: il comune di Favara è diventato terra di nessuno, chiunque può occupare suolo pubblico con attività più o meno in regola che occupano intere tratti stradali senza che nessuno si preoccupi di verificare la regolarità dell’occupazione o far pagare il dovuto; il mercato settimanale come l’annuale “fiera d’ottobre” sono diventate preda di abusivi di ogni sorta, i danni per le casse comunali, oltre che per la decenza, incalcolabili. Peggio ancora è stato fatto sulle affissioni, il comune non incassa da anni ormai nessuna tassa sulla pubblicità indiretta, mentre scadente è il servizio per quella diretta, anche in questo caso il danno economico è sostanziale; io stesso avevo lasciato nella scorsa consiliatura un regolamento dettagliato con annessi spazi per la pubblicità indiretta, regolamento predisposto insieme agli uffici comunali che necessitava solo di essere approvato in consiglio comunale e che avrebbe permesso all’ente di incassare somme importanti per il bilancio. Come al solito il tentativo di mettere il “cappello” su ogni cosa e la sostanziale incapacità hanno bloccato tutto, nonostante sull’argomento continuino a svolgersi commissioni su commissioni. Riteniamo del tutto improbabile che la procedura richiesta per il risanamento possa essere ultimata: le scadenze difficilmente verranno rispettate, così come le prescrizioni. Insomma, prepariamoci al dissesto bis, l’unica incognita è legata alla tempistica, sarà questa sindaca a venir commissariata o toccherà al prossimo incolpevole Sindaco?