L’ex consigliere comunale chiede inoltre l’intervento degli organi preposti a tutela della salute pubblica
“Siamo di fronte ad un’emergenza che probabilmente non ha eguali, e che soprattutto non sembra avere al momento una vera e propria soluzione: e questo non perché la gestione dei rifiuti sia al di fuori dei poteri di un sindaco – continua – ma perché questa amministrazione comunale per anni ha ignorato il problema: pressoché nulla è stato fatto per contrastare gli abbandoni o per potenziare la riscossione, attività che doveva essere svolta tutelando le fasce deboli ma colpendo duramente chi ‘scrocca’ un servizio pubblico. Tutto questo arretrato, da un punto di vista amministrativo, oggi pesa sul futuro della città. Per questo – continua – è necessario che si pensi a misure straordinarie, che abbiano come unico scopo la salvaguardia della salute pubblica. Da cittadini ci aspettiamo che quegli esponenti politici che oggi non vedono, non sentono (nel senso di annusano) e non parlano e che hanno ruoli di primo piano anche nella maggioranza di governo, propongano il ‘Caso Favara’ all’Assemblea regionale siciliana, prima che i danni siano irreparabili, pensando a misure straordinarie di tipo economico che possano permettere di superare la fase emergenziale, consci che chiunque andrà a governare la città a novembre dovrà attivarsi per evitare che la crisi si riproponga sempre più dura”.
“Non possiamo non lanciare inoltre – conclude – un appello al prefetto di Agrigento e all’Asp, perché valutino anche l’adozione di provvedimenti che tengano conto dell’attuale stato in cui versa la città per scongiurare serie ripercussioni sulla salute pubblica”-