CRONACA Primo piano

Formazione: La bocciatura dell’avviso 8 seppellisce la rivoluzione da baraccone del sistema formativo

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COOPERATIVA SANTANNA

L’avviso 8 che doveva far ripartire la formazione siciliana con 136 milioni dopo due anni di fermo del sistema, è stato seppellito di fatto dalla Corte dei Conti che non ha registrato i decreti.

L’ultima istanza per risuscitarlo sarebbe il TAR che a maggio 2018 deve pronunciarsi sui ricorsi degli Enti, ma intanto con i precedenti che hanno costretto l’Assessorato regionale a riformulare la graduatoria degli enti ammessi al finanziamento, l’Assessore La Galla prepara il piano b perché sospetta che la Regione uscirebbe ancora una volta soccombente. Insomma l’ultimo atto di una devastante amministrazione del Sistema formativo demolito senza averlo riformato.

Già perché Crocetta fin dalla campagna elettorale che lo vide eletto Presidente della Regione aveva annunciato che l’avrebbe riformata dentro la rivoluzione da baraccone che ci stava preparando.

Bonificata era l’aggettivo in corso legale durante i “moti” crocettiani, mentre la realtà racconta che solo la magistratura ha colpito le illegalità che gli scandali sulla formazione ci hanno spiegato.

Lui e i suoi dirigenti, taluno colpito, dopo, come San Paolo sulla strada di Damasco dalla luce, è diventato accusatore dell’amministrazione sulla tutela dei lavoratori, hanno tolto l’Accreditamento all’IAL SICILIA, colosso storico della formazione, con una squallida storia di una PEC mai spedita all’ente dove si chiedeva di rendicontare e che è stata all’origine del fallimento dell’ente a cui a posteriori la Regione riconosce persino il saldo del finanziamento, a fronte dell’accusa di utilizzo distorto di 20 milioni di euro,perciostesso mai provata.

Finito impallinato dai ricorsi l’avviso 3 due anni fa con il suo timido tentativo di recuperare un po’ della macelleria sociale provocata , l’avviso 8 avrebbe penalizzato i vecchi enti promuovendo i nuovi a sistema invariato e pertanto adesso verrà probabilmente sostituito con uno nuovo dal nuovo Governo Regionale.

Oggi quest’ultimo gestira’ le macerie, mentre i lavoratori affamati e divisi confidano in un sussulto di sensibilità della politica per tornare a lavoro in un servizio che la Regione Sicilia deve assicurare ai suoi cittadini possibilmente affrancati dagli inutili sacrifici fatti per anni negli enti per cui hanno pagato un incolpevole conto salato.

Nelle ultime ore si apprende che una confederazione sindacale propone al nuovo Assessore regionale alla formazione,  l’ape social per una parte degli addetti e la riqualificazione per gli altri e stupisce come al tavolo del Governo Nazionale sulle pensioni non sia stato oggetto di trattazione per sottrarre i duemila possibili beneficiari alla tagliola della legge Fornero, dato che sono senza sostegno al reddito e senza salario, affidati alla provvidenza.

Alcuni accusati di avere tutelato i pochi a scapito dei molti, il sindacato confederale con l’avviso 8 bocciato dovrà faticare per recuperare il posto che gli spetta, nonostante tutto, nel settore, quando sta cambiando il mercato del lavoro e i vecchi strumenti di tutela della categoria in Sicilia hanno mostrato i loro limiti.

Il nuovo non è ancora cominciato quando il vecchio ordine continua a fare danni.