CRONACA Primo piano

Lavoratori Esa. Questa mattina manifestazione di protesta presso il centro di meccanizzazione di Villaggio Mosè.

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Lavoratori Esa. Questa mattina manifestazione di protesta presso il centro di meccanizzazione di Villaggio Mosè. Rifiutano il nuovo contratto di 30 giornate lavorative annue e chiedono la stabilizzazione.

Non solo non arriva la stabilizzazione ma da quest’anno le giornate effettive di lavoro vengono ridotte a 30 giorni. Da qui la protesta degli operai a tempo determinato dell’Esa che questa mattina hanno manifestato davanti alla sede provinciale di Villaggio Mosè per protestare contro le ultime decisioni adottate a Palermo dall’Ente di Sviluppo Agricolo. I 178 lavoratori della sede di Agrigento (in totale in Sicilia sono 346), sostenuti dalle segreterie di Flai, Fai, Uila, assieme alle Rsa, contestano la condotta dell’Ente, che ritengono antisindacale e unilaterale, in ordine alle modalità di assunzione della campagna di meccanizzazione avendo proposto un contratto individuale di 30 giornate lavorative per il 2022 in palese contrasto con le vigenti garanzie occupazionali.

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Alla protesta di questa mattina ha partecipato Carmelo Di Franco che da anni segue sindacalmente i lavoratori dell’Esa a tempo determinato nella legittima richiesta di avere riconosciute le loro prestazioni che non sono inferiori per impegno e professionalità a quelle del personale di ruolo che non soffre degli sbalzi di umore della politica regionale.
Per i lavoratori Esa il nuovo contratto proposto contiene clausole non concordate con le organizzazioni sindacali e pertanto annunciano che non lo sottoscriveranno a meno che i dirigenti non provvederanno a rimodularlo quantomeno riproponendo i contratti individuali di lavoro sottoscritti negli anni precedenti.
La vicenda approderà domani mattina (ore 10) sul tavolo del prefetto di Agrigento grazie anche alla mediazione e collaborazione della Digos. All’incontro prenderanno parte le segreterie provinciale di Flai, Fai e Uila nonché le Rsa dei lavoratori dell’Esa.