C’è un antico documento dei primi del seicento , di un sacerdote della Quisquina, che parla di un pellegrinaggio alla grotta e all’eremo di Santa Rosalia : “venivano da tutto il circondario ed anche dalle terre di Favara”, si legge.
Nasce da questa suggestione e dalla traccia di quell’antico pellegrinaggio la singolare iniziativa del Centro Ippico San Benedetto, che ha dato vita da oltre venti anni, alla Cavalcata storica nelle antiche trazzere che univano i vari centri della Sicilia, attraverso sentieri che offrono magiche atmosfere e paesaggi pittoreschi di incomparabile bellezza.
“Abbiamo voluto al altri amici e appassionati di turismo equestre – dicono Ludovico Dulcetta e Gerlando Costanza responsabili del Centro Ippico San Benedetto – rivivere quel pellegrinaggio dedicato a Santa Rosalia molto venerata in sicilia ed in particolar modo nell’agrigentino, lo scopo di questa iniziativa e quello di rivivere le antiche strade di comunicazione che continuiamo a elaborare per mettere in risalto un mondo che non c’è più ma che rappresenta il nostro passato, questo percorso veniva fatto secoli fa ed è emozionante e suggestivo questo viaggio nella natura. Addirittura – continua Ludovico Dulcetta – chiederemo alla Regione ed alle Associazioni dedicate alle vie Sacre di Sicilia di inserire questo percorso nella rete siciliana di cammini sacri, tra escursionismo, pellegrinaggio e turismo equestre, sono viaggi dell’anima e di queste vie la Sicilia ne è ricca e custode”.
Il pellegrinaggio ha avuto la durata di tre giorni con arrivo al secondo giorno all’eremo di Santa Rosalia a Santo Stefano Quisquina. Dopo la visita alla grotta dove si è rifugiata la “ Santuzza” tutti i cavalieri si sono ritrovati in un agriturismo della zona dove hanno consumato il pranzo a base di prodotti tipici locali, per poi il terzo giorno ritornare alla base al Maneggio san Benedetto a Favara.