Primo piano

Percorso della Memoria della Resistenza

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Giorno 23 aprile 2017, nella città di Varese, si è svolto il primo Percorso della Memoria della Resistenza ,dedicato ai martiri e ai partigiani di Varese che hanno sacrificato la loro vita, opponendosi al nazifascismo e per far trionfare la giustizia e la democrazia,lottando contro tanta ferocia e barbarie.

La manifestazione,organizzata dall’ANPI di Varese e dall’infaticabile, sua presidente, Margherita Giromini, prevedeva un percorso, strutturato in diverse tappe, postazioni, ognuna corrispondente a nominativi di partigiani ed eroi della Resistenza varesina, per complessive sette tappe.

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Accanto a nomi molto noti al grande pubblico, come quello di Giorgio Perlasca, ne figuravano altri meno noti , come quello del favarese Calogero Marrone a cui era stata destinata la postazione n.5, accanto all’insegna della “neonata” via cittadina, intitolata appunto a Calogero Marrone e inaugurata nel recente giorno della Memoria 2017.

Il percorso comprendeva una duplice modalità di partecipazione: a piedi e in bicicletta e si snodava dalla tappa n.1 alla tappa n.7.

A noi (a me e a mia moglie Felicetta) è stata assegnata la tappa n.5 ed affidato il gradito compito di illustrare ai partecipanti ,mano a mano che vi facevano sosta e altri cittadini, l’”opera” di Calogero Marrone e di dettagliare alcuni aspetti del suo singolare contributo e del suo straordinario coraggio. Azioni che hanno permesso la salvezza di centinaia di vite umane,in gran parte appartenenti alla comunità ebraica di Varese.

Nel corso di queste “spiegazioni” è progressivamente cresciuto il nostro legittimo orgoglio e il nostro senso di appartenenza, alimentati anche dalla gratitudine e apprezzamento espressi da tanti cittadini di Varese per la scoperta di un eroe tanto grande quanto sconosciuto, proveniente da un altrettanto sconosciuto paese, in provincia di Agrigento, FAVARA.

E’ stato sommamente apprezzato il suo coraggio e la sua abnegazione, fino all’estremo sacrificio pur di non rivelare nominativi di collaboratori e cospiratori e tutto ciò, anche se sottoposto a torture e sevizie: un grande contributo dato per far trionfare la giustizia, lottando contro la ferocia e barbarie nazifasciste, nel nefasto periodo della Repubblica di Salò.

A giusto titolo e merito,dopo grandi difficoltà e puntuali ricerche storiche, Calogero Marrone è oggi meritatamente collocato tra i GIUSTI DELLE NAZIONI, nello YAD VASHEM, grazie anche alle testimonianze di altri eroi e partigiani della Resistenza varesina.

La partecipazione appassionata di tanti cittadini, favorita anche da una splendida giornata di sole, a questo primo Percorso Della Memoria Della Resistenza, ha significativamente rappresentato una pre-commemorazione della Festa del 25 aprile che lascia ben sperare per gli anni avvenire.

Il concentramento finale per i “pedoni” e i ciclisti partecipanti, ha avuto luogo, intorno alle 11.30, negli splendidi Gardini Estensi , sede del Comune di Varese e in una cornice di eleganti palazzi storici. Anche qui, alla presenza degli organizzatori e del pubblico, alcuni docenti delle scuole medie di Varese hanno relazionato su un loro progetto didattico educativo, realizzato con gli alunni e consistente in ricerche e studi sulle figure di martiri antifascisti della resistenza varesina.

Da parte della presidente dell’ANPI Margherita Giromini sono stati sottolineati l’importanza nonché lo straordinario contributo dati dalla Resistenza per la nascita della Repubblica e Costituzione

italiane, scaturite dallo sfacelo della seconda guerra mondiale e dalla caduta della dittatura fascista.

Nel corso della commemorazione conclusiva, sono stato incaricato di illustrare –ancora-la figura e l’opera del nostro Calogero Marrone, aggiungendo nuovi elementi e ampliandone il quadro storico.

Anche in quest’ altro momento è stato possibile registrare la gratitudine e l’apprezzamento di tanti cittadini varesini,per un eroe favarese che con coraggio ha sfidato la ferocia nazifascista,pagando con la reclusione , il successivo campo di concentramento a Dachau e infine con la morte, a causa di una forma molto aggressiva e letale di tifo nel febbraio del 1945, alle porte della Liberazione.

Appassionante e di alto profilo storico anche l’intervento del partigiano varesino CIN che con grande sintesi ed efficacia ha tracciato e commentato un periodo storico,corrispondente ad un decennio di guerra ininterrotta (dal 1935 al 1945)che ha richiesto al popolo italiano, grandi sacrifici, lutti e feroci persecuzioni.

Alla conclusione dell’evento, con questa nota di viva testimonianza e in una generale commozione dei presenti, si è conclusa questa prima esperienza che certamente ha rappresentato un importante prologo alla imminente celebrazione della Festa del 25 aprile.

Nello scioglimento della manifestazione siamo stati avvicinati anche da alcuni siciliani residenti a Varese e provincia che cordialmente ci hanno manifestato il loro affetto e compiacimento per l’iniziativa, ricordandoci anche tanti altri uomini della resistenza, provenienti, come C.Marrone, dalla Sicilia: il comandante Di Benedetto di Raffadali,Colajanni di Palermo, i fratelli Di Dio ecc..ecc.

Motivo ulteriore e compiacimento per sentirci parte di una grande famiglia che tanto ha inciso e tutt’ora incide nella storia del nostro Paese.

Prof . Vito Patti