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Pullara torna a parlare sull’Ospedale Barone di Canicattì

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COOPERATIVA SANTANNA

Riceviamo e pubblichiamo:

Ho segnalato gli scorsi giorni la difficile situazione in cui versa l’ospedale Barone di Canicattì per mancanza di medici nel reparto di chirurgia, come anche per altre discipline e ciò in realtà pure negli altri ospedali della nostra provincia. In particolare, La carenza di chirurghi nell’ospedale di Canicattì aveva causato la sospensione dei ricoveri in elezione. Di qualche giorno la notizia della soluzione tampone che avevo proposto da subito per superare l’emergenza: medici a scavalco dal San Giovanni Di Dio opereranno a Canicattì garantendo, con cospicua remunerazione, la turnazione necessaria. L’azione tampone è onerosa, ma pur sempre momentaneamente risolutiva, pertanto occorre dar merito, tra gli altri, al commissario ing. Venuti ed al Direttore Sanitario dell’Asp di Agrigento dott. Silvio Lo Bosco per l’immediatezza con la quale è stata accolta e attuata la mia proposta. Ora occorre mirare alla risoluzione definitiva del problema. Si consideri infatti che sulla carta, cioè in pianta organica, i posti risultano coperti, ma di fatto i medici non ci sono: chi in ferie prepensionamento, chi in pronto soccorso ove si registra la stessa grave carenza. Propongo (nelle more della copertura dei posti con personale effettivamente in forza e presente in servizio nel reparto) che venga nominato – anche temporaneamente – il Primario di Chirurgia. Solleciterò chi di dovere affinché si lavori al contempo all’incremento delle unità di personale. Perché questa soluzione temporanea ovviamente non può essere sufficiente e non basta. Fra qualche settimana si riproporrà il disagio e il disservizio. 

Ribadisco che a Canicattì la chirurgia non è l’unico reparto in sofferenza, in quanto anche il pronto soccorso necessita di un intervento finalizzato all’incremento di personale appartenente a vari profili. Non mi fermo: andrò avanti finché il risultato non sarà a lungo termine e si offra al cittadino e al comprensorio un servizio sanitario dignitoso. Lo farò anche da vice presidente commissione sanità allorquando verrà riproposta la rimodulazione della rete ospedaliera e la provincia non dovrà subire alcuna mannaia, anzi occorre prevedere la stabilizzazione della brest unit in modo tale da garantire una assistenza certa nella cura del tumore alla mammella.