Favara Politica Riceviamo e pubblichiamo

Riceviamo e pubblichiamo da Articolo 1- MDP. Fuoriescono dal PD di Favara sia iscritti storici che recenti

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L’esito referendario del 4 dicembre 2016 con la schiacciante vittoria del “no” segna un punto di svolta nella politica italiana. Insieme a 3 anni di leggi del governo PD a guida Renzi che hanno ridotto di circa un milione i partecipanti alle primarie del PD fra il 2013 e il 2017, e tre anni di leggi che di fatto hanno attuato il programma politico del centro destra a guida Berlusconi.Un governo vicino al mondo bancario, all’alta finanza e ai petrolieri e lontanissimo dal mondo del lavoro, perché è sempre più difficile trovarlo e mantenerlo e perché, per chi già ne ha uno, tutele, diritti e condizioni di lavoro sono in costante peggioramento. Con il sindacato, lasciato colpevolmente solo dalla politica, a difendere i lavoratori. L’arcinota frase “con Marchionne senza se e senza ma” la dice tutta sulla collocazione nel panorama del mondo del lavoro di questo partito.

Jobs act e abolizione dell’art. 18 hanno creato licenziamenti, precariato, disoccupazione e uso sproporzionato dei voucher per i quali adesso si è in parte corso ai ripari.

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La cosiddetta legge sulla “buona scuola” che ha avuto il “merito” di aver scontentato alunni e docenti che al grido “mai più un voto al PD” ha allontanato migliaia di elettori dal partito.

La legge elettorale, approvata a colpi di “voti di fiducia” che “tutti ci avrebbero copiato” è stata demolita dalla Corte Costituzionale, avendo giudicato incostituzionale una buona parte di questa.

Una riforma Costituzionale che voleva togliere poteri ai cittadini e al parlamento per accentrarli al governo è stata spazzata via, per fortuna, dai cittadini.

Contemporaneamente la vita interna del partito è stata snaturata passando da luogo di discussione e confronto su temi nazionali e locali a luogo di sola organizzazione di referendum e campagna elettorale senza ombra di dibattito.

I circoli del PD sono stati silenti, muti e vuoti nella logica del “ghe pensi mi” di berlusconiana memoria o se volete nel più moderno pensiero “dell’uomo solo al comando”; si è perfino superato il “centralismo democratico” di storica memoria, ma almeno in quel tempo le sedi del partito erano officina di idee e confronto serrato.

Anche l’analisi della composizione dell’elettorato PD è interessante da leggere per capire dove va questo partito: in estrema sintesi guadagna voti nei centri abbienti delle città per perderli nei quartieri popolari, dei lavoratori e del ceto medio.

Alla luce di queste riflessioni, i componenti del Direttivo del Circolo PD di Favara, Francesco Casà, Carmelo Castronovo e Linda Minio rassegnano le loro dimissioni dal Direttivo e anche dal PD insieme ad Angelo Casà e comunicando altresì di aderire ad “Articolo Uno-MDP”.

Nel ringraziare Segretario Cittadino, componenti del Direttivo ed elettori PD, per la vita politica vissuta insieme in questo partito, augurano a tutti un buon lavoro.

Firmato:   Francesco Casà-Carmelo Castronovo-Linda Minio-Angelo Casà