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Sicilia. Il dott. Angelo Vita si dimette da Presidente della Consulta degli utenti e delle famiglie per la Salute Mentale

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Riceviamo e pubblichiamo la lettera di saluto del dott. Angelo Vita, Presidente uscente della Consulta degli utenti e delle famiglie per la Salute Mentale. 

Una lettera appassionata e garbata nel quale il prof. Vita traccia un bilancio della sua attività presidenziale di questi anni e nel quale, con senso di responsabilità, compie ove necessario un mea culpa. Di certo ai suoi successori lascia un’importante eredità- fatta di onore ed oneri- con i quali dovranno confrontarsi per affrontare al meglio la delicata tematica della salute mentale. 

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Di seguito la lettere integrale a firma del dott. Angelo Vita.

“Carissimi, direbbe E. Montale *è stato breve questo lungo viaggio*. Ho preso tanto cercando di dare quello che ho potuto. Col mese di marzo chiudo il mio mandato di Presidente della Consulta. Lascio l’incarico che mi ha permesso di incontrare persone ed associazioni con le quali ho instaurato anche buone relazioni di stima, ma è giusto che la neonata consulta venga presieduta da altri nella certezza che si possano smuovere le acque in questo territorio poco propenso a dare un ruolo significativo ai gruppi di crescita multifamiliari e agli incontri tra la Consulta ei vari territori locali. Dico la verità, per quanto mi riguarda, ci ho provato, ma forse dovevo insistere di più e di questo faccio il mea culpa. Non ho mai creduto alle deleghe e alle relazioni eteroreferenziali poiché continuo a pensare che il primo ostacolo non sia di carattere ‘burocratico’ (anche), bensì culturale. I nostri figli/familiari possono star meglio se noi stiamo meglio e non viceversa. Spesso loro ci fanno da specchio quando noi guardiamo altrove. Ho sempre cercato di rinnovare lo sguardo verso di loro ed è quello che continuerò a fare dentro e fuori i contesti scolastici. Oggi il disagio esistenziale va guardato negli occhi xchè ha il volto e l’anima di una società infatilizzata che fatica ad assumersi responsabilità.
Dovremmo abituarci a stare nelle dinamiche anche quando non abbiamo incarichi. Ed il tempo che abbiamo passato insieme – anche se in gran parte online – è stato più che sufficiente per farmi maturare l’idea che c’è bisogno di un nuovo giro di manovella, di nuovi stimoli e nuove modalità per lasciare le acque stagnanti di una psichiatria comatosa ed impotente al cospetto di nuove sfide che il disagio in ogni sua articolazione pone. Parliamoci chiaro non ci sono e non ci possono essere servizi neuro/psichiatrici in grado di sollevare le sorti dei nostri cari, proprio perché c’è bisogno di più. Ed io continuo ad operare affinchè si costituisca una rete di uomini e donne che si con/fonda, che si allei, che faccia rete con i cosiddetti professionisti della psichiatria perché i ‘pazienti’ da tempo hanno perso la pazienza e ci chiamano ad un impegno assai più concreto che veda anche i ‘patuti’ (familiari) parte attiva per una crescita collettiva in grado di migliorare la qualità della vita delle famiglie come degli operatori. Dal mio punto di vista sia le famiglie che gli operatori devono rendersi conto che abitano la stessa barca. Se non si affonda si naviga insieme e per farlo bisogno uscire fuori dai classici steccati che da una parte mettono gli specialisti e dall’altra quanti presentano il sintomo. Non funziona così la vita. Di fronte al disagio, specie se diffuso, lo specialista non fa muovere nessuna barca verso nuove sponde, nella migliore delle ipotesi se non affonda con tutto il carico (o stracarico?) di pazienti si arena. Nell’uno e nell’altro caso ha fallito. Se invece si da vita ad una alleanza, ad una rete virtuosa, in cui confini e soglie tracciano il medesimo cammino, si vince a prescindere.
*Chiedo alla d.ssa Rosalia Cantone (vice Presidente) di accompagnare la Consulta ad un nuovo percorso indispensabile per dare seguito agli obiettivi da perseguire*.
Auguro a noi e ad i nostri cari il meglio e rimango a disposizione per attività ed incontri che vadano nella direzione che ho cercato di tracciare. Grazie di tutto a tutti”.