Favara Politica

Sulla vertenza precari una sbornia di sobrietà

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Nella vertenza dei precari contrattualizzati al Comune di Favara preoccupati del loro futuro lavorativo, colpisce piu’ dello scontro dialettico tra la Sindaco e l’on. Panepinto, fisiologico in posizioni politiche lontane,il metodo di affrontare il tema della condizione di questi lavoratori che fa’ la differenza tra quegli stessi attori che ricercano la soluzione del problema: Amministrazione Comunale, OO.SS. PD attraverso il suo deputato regionale.

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La cruda esposizione della copertura finanziaria resa dalla Sindaco nel Consiglio Comunale aperto e l’intesa raggiunta con le RSU certificano la fondatezza che andava affrontata e gestita la mancanza di risorse e, l’esigenza esposta dal deputato PD, che il Governo Regionale debba individuare gli strumenti, concordati, per accompagnare i lavoratori precari degli EE.LL. almeno fino all’insediamento del prossimo Presidente della Regione senza soluzione di continuità.

La differenza consiste nel riconoscimento che la criticità denunciata dalla Sindaco è comune ad altri enti locali per cui la soluzione “domestica” e attendista dell’intesa tra giunta e sindacato non costituisce il percorso ottimale per affrontare il deficit di garanzie.

La bonta’ della proposta Panepinto, a mio avviso, è stata nella concertazione tra le amministrazioni che vivono lo stesso problema per costituire all’interno dell’ANCI SICILIA la massa critica con maggiore potere contrattuale di quanto non ne abbiano i singoli incontri con l’ Assessore Luisa Lantieri.

E’ un idea di cooperazione tra territori che si fonda su contenuti e che non trasfigura le identità di nessuno dei capi delle rispettive amministrazioni, ma metterebbe in comune gli sforzi di ciascuno,renderebbe piu’ consapevoli i lavoratori degli sforzi messi in atto dalle forze politiche per valorizzare il loro lavoro come risorsa e non come un vincolo.

Tutelare il lavoro al Comune di Favara e riqualificare i servizi utili alla città è un compito per cui servono alleanze, senza commistioni, e una visione della complessità di gestire gli aspetti fondamentali della vita economica e sociale urbana. Non si puo’ fare con il terrore del contagio e l’incertezza del proprio vaccino.

Se la fase difficile che attraversiamo in città è come il mare aperto,allora occorre la solidarietà degli uomini di mare, per navigare. Occorre una sana sbornia di sobrietà per crescere come classe dirigente. Deng Xiaoping in una intervista ad Oriana Fallaci lancio’ alla fine degli anni settanta il motto “non importa il colore del gatto basta che acchiappi il topo” ha funzionato per l’economia cinese e non ha appiattito le differenze dottrinali sulla gestione dei popoli.