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Elezioni comunali: non chiederti cosa può fare il tuo paese per te

Tutela AmbientebiowoodheaterSCUOLA GUARINO

Non chiederti cosa puo’ fare il tuo paese per te. Chiediti cosa puoi fare tu per il tuo paese”.
Cosi il 20 Gennaio 1961 JFK nel suo discorso di insediamento alla presidenza degli stai uniti ha iniziato la breve vita della sua amministrazione che la sua morte a Dallas ha fatto entrare nel mito che ancora resiste.

Una esortazione che andrebbe Assunta da ognuno di noi cittadini di Favara chiamati a ottobre a rinnovare le istituzioni locali con l’elezione del Sindaco e del Consiglio Comunale.

COOPERATIVA SANTANNA

Non vi è alcun dubbio che lo stato di degrado raggiunto nella città in questi mesi è frutto della rottura del patto sociale che sottende ogni buon funzionamento istituzionale basato su un mandato fiduciario rinnovabile e/o sostituibile perchè libero e democratico.

Se storicamente il paese ha sempre convissuto con sacche di attivita irresponsabili e senza senso civico è anche vero che la città non è mai apparsa fuori controllo come adesso.

Se davvero la politica non è riuscita a cambiare il paese è vero che I partiti e movimenti che l’hanno animata l’hanno comunque guidata questa comunità e contenuto il reflusso di fare da se per protesta o indolenza. Ne hanno canalizzato il dissenso e talvolta il disprezzo inserendolo nel circuito istituzionale.

Talune figure elette nel passato in Consiglio Comunale hanno plasticamente dato corpo a quei sentimenti a basso contenuto collettivo.

Quello che ci serve oggi è il tentativo di ricomporre un quadro di riferimento in cui ognuno si riconosca poggiato su pilatri di obiettivi collettivi condivisi oltre che dalla generalità dei cittadini da un gran numero di attori della platea politica che si accinge a presentarsi al giudizio del corpo elettorale.

Già perchè sara la continuità di una visione amministrativa che potrà fare la differenza tra il presente e il futuro di una città che potrà beneficiare dei fondi del PNRR Nazionale pochi o molti che siano in una terra in cui serve tutto a partire dall’acqua luce e gas le elementari condizioni di sviluppo.

Dove non basterà una buona amministrazione fatta da capaci amministratori senza la ricomposizione della interazione tra la politica e I cittadini che esprimono una domanda sociale di mete collettive per uscire dalla marginalità con la prima, la politica, che riesce ad interpretatarne I bisogni piuttosto che sfuttarne I difetti.

E’ qui che l’esortazione del Kennedy Presidente agli americani diventa lo stimolo a liberare l’orgoglio appisolato di una cominità che si vuole diversa alla finestra, per diventare un traguardo di ognuno che resite nella fiducia per un cambiamento stavolta in meglio.

A ognuno la sua parte: ai candidati quelle di far crescere la comunità democratica, ai cittadini la scelta di governanti con un mandato forte, vincolante e critico nella sua valenza collettiva per fare dell’equità e dell’opportunità finalmente un sentimento che accomuna I giovani e gli anziani che hanno conosciuto tempi migliori.

E’ questa è la parte piu’ complicata.