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Favara. “Avvisi Tari”; Botta e risposta tra sindaco e consiglieri comunali

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“Avvisi Tari: nessuno spreco di risorse pubbliche, ma un investimento da parte dell’ente per migliorare la riscossione e ridurre spese e tempi di accertamento. Peccato che prima di firmare certi comunicati stampa non si senta la necessità di accertare di cosa si parla”.
A replicare alla nota dei consiglieri comunali Pitruzzella e Sanfratello sono il sindaco Antonio Palumbo e l’assessore al Bilancio Pierre Vaccaro.
“Ancora una volta ci spiace constatare che si cerchi lo scandalo più che comprendere di cosa si sta parlando – dicono Palumbo e Vaccaro -. Andiamo con ordine: gli equilibri finanziari e la liquidità dell’Ente sono fortemente compromessi dalla cronica scarsa incisività registrata nell’attività di riscossione dei tributi locali. Oltretutto, il nuovo sistema di calcolo per gli accantonamenti al fondo crediti di dubbia esigibilità ha determinato ripercussioni negative notevoli sui bilanci comunali”.
Era quindi necessaria, evidenziano dall’Amministrazione, una “repentina inversione di tendenza sul versante della riscossione, riducendone sensibilmente i tempi”. Strada che si sta adesso intraprendendo rivedendo l’attuale sistema di notifica: fino ad oggi si adottava infatti il sistema dell’avviso bonario che, visto l’elevato numero di utenti inadempienti, necessitava del successivo avviso di messa in mora. Il tutto con doppi costi e un eccessivo dilatamento dei tempi.
“Per questo – continuano Palumbo e Vaccaro – per l’anno in corso si è seguita questa strada che ci consentirà di inoltrare tempestivamente ad Equitalia per l’emissione delle cartelle esattoriali tutte le posizioni non saldate. Procedendo in questo modo, contiamo di ridurre in maniera significativa i tempi della riscossione senza che ciò comporti aggravi di spese ulteriori per le casse comunali”.
Come noto, l’Amministrazione sta agendo per bonificare l’anagrafe tributaria e ha attivato un servizio di help desk telefonico per eliminare le code in caso di avvisi ritenuti errati da parte del contribuente.
“Appare infine risibile – concludono – che qualcuno possa immaginare che i messi comunali siano in condizione di recapitare circa 15mila avvisi di accertamento. L’ennesima prova che c’è qualcuno che è scollegato dalla realtà della città”.

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