Favara Politica

Politica. La consigliera del Pd Laura Mossuto: “Questa amministrazione ha il dovere di informare i cittadini per usufruire del Sostegno per l’inclusione attiva”

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Che la consigliera comunale del Pd Laura Mossuto si sia distinta in questo poco più di un anno di attività amministrativa, è sotto gli occhi di tutti.

Nonostante per l’opposizione non sia facile espletare il loro ruolo per la politica consiliare dei pentastellati nell’aula Falcone- Borsellino, Laura Mossuto non ci sta e continua imperterrita a pungolare l’amministrazione. Interviene infatti dove ritiene che l’amministrazione sia poco attiva. “Ancora una volta l’inerzia della amministrazione costringe ad intervenire a sollecitare i cittadini alla presentazione delle istanze volte ad usufruire del Sostegno per l’Inclusione Attiva (SIA). Già lo scorso anno- continua la consigliera del Pd- la mancata pubblicizzazione ed i dubbi manifestati da molti avevano indotto la scrivente a sollecitare la pubblicizzazione del SIA anche Favara come del resto avveniva in altri Comuni della provincia, dove gli assessori al ramo, si erano prodigati per fornire informazioni utili alla cittadinanza. La giunta favarese che ritiene indispensabile promuove sussidi una tantum come il bonus bebè e la farmacia sociale (annunciata impropriamente in forza di una convenzione mai pubblicata e, ad oggi, mai creata) non ritiene paradossalmente di dovere pubblicizzare quello che senza dubbi costituisce uno strumento reale di sostegno ai nuclei familiari disagiati. Per comprenderne le ragioni, nei giorni scorsi, ho voluto verificare con una visita presso gli Uffici della Solidarietà Sociale del Comune di Favara quali misure siano state adottate riscontrandole anche con gli atti pubblicati dal Distretto Socio Sanitario. Dai dati pubblicati a Favara (malgrado l’alto tasso di disoccupazione) sono state presentate solo 407 domande delle quali 129 accolte. Un numero che a mio giudizio è assolutamente esiguo, che dovrebbe allertare l’Amministrazione. Il seguito e lo stato dei fatti mi ha preoccupata ancora di più. Il Comune di Favara fa parte del Distretto Socio Sanitario D1 ed, assieme ai comuni di Agrigento, Raffadali ed Aragona, ha ottenuto il finanziamento del Progetto (cofinanziato dal Fondo Sociale Europeo) 2014-2010 “Pon Inclusione” per un importo di oltre 2 milioni e mezzo di euro. Se mi ha stranizzata- già in prima battuta- l’esiguo numero delle richieste, la situazione all’ interno degli Uffici Comunali preposti e la lettura degli atti mi hanno del tutto demoralizzata. Apprendo, anzitutto, che sebbene il Comune di Favara sia certamente -tra quelli appartenenti al Distretto- il secondo per popolazione e conseguentemente per numero di istanze oggi è il solo tra i 4 a non avere all’ interno del gruppo di lavoro costituito nell’ambito del distretto alcun rappresentante né dipendente. Questa circostanza è gravissima se si considera che la sola dipendente che oggi, monitora ed istruisce le istanze del SIA lo fa senza alcun contatto “ufficiale” e diretto con il distretto seguendo anche, con non poca fatica, tutte le altre attività connesse all’ufficio (bonus bebè, messa alla prova, lavori di pubblica utilità per dirne solo alcune). Pare che l’attuale Giunta (come già accaduto per l’ AVODIC) non riesca a pretendere ciò che spetta di diritto al Comune di Favara all’ interno del Distretto Socio Sanitario, non avendo, oggi, seppure richiesta copia del progetto presentato ed approvato (che dovrebbe invece ben conoscere)  e conseguentemente nessun dato sulle azioni da intraprendere né sulla concreta utilizzabilità dei 2 milioni e mezzo di euro assegnati e finanziati.  Alle richieste dell’Assessore al ramo non è seguito alcun riscontro né da parte del Distretto né alcun serio intervento dell’Amministrazione volto a potenziare (anche temporaneamente) l’Ufficio competente all’ istruzione delle richieste SIA. Questo fatto gravissimo diventa intollerabile se si considera che i decreti attuativi e la legge di stabilità hanno aumentato i limiti reddituali e di età per accedere al beneficio (i limiti Isee sono stati fissati a 6.000 euro per nuclei familiari con figli minori o con disabilità grave o con donne in stato di gravidanza accertata o con persone di età superiore a 55 anni in stato di disoccupazione). In poche parole, è evidente, che la platea dei fruibili del beneficio aumenterà e non poco nei prossimi mesi così come il numero delle istanze ma che, se la situazione dovesse rimanere tale, sarà impossibile per il Comune gestirle assicurando la giusta attenzione all’ utenza e finendo con il pregiudicare in maniera inaccettabile i diritti dei nostri concittadini. I cittadini devono essere correttamente informati ed assistiti e l’Amministrazione, che finora nulla ha fatto, deve attivarsi e predisporre tutte le misure e le azioni previste dal Pon finanziato”.

Nei prossimi giorni è mia intenzione presentare una interrogazione urgente al Sindaco ed una mozione (con contestuale audizione della dipendente comunale addetta) che impegni il Consiglio Comunale a vigilare sull’adempimento degli obblighi di informazione e sul potenziamento del personale addetto all’espletamento delle attività connesse al SIA.