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Favara. Dopo 36 anni il Comune si dota del nuovo Piano regolatore generale.

Il Comune di Favara si è dotato del nuovo Piano Regolatore Generale che sostituisce quello adottato nel 1983. A fare accendere la luce verde sullo strumento urbanistico che regola l’attività edificatoria all’interno del suo territorio è stato l’assessorato regionale al Territorio e Ambiente con decreto a firma del dirigente generale Giovanni Salerno che ha approvato gli atti fin qui consumati l’ultimo dei quali è stato il provvedimento del commissario ad acta che nel 2015, sostituendosi ai consiglieri comunali, la maggioranza dei quali in conflitto di interessi, ha adottato la revisione del Prg. Al Comune viene imposto di provvedere agli adempimenti di legge curando, in particolare, che con immediatezza vengano apportate dal progettista le modifiche e le correzioni agli elaborati indicate dallo stesso decreto affinché per gli uffici e per l’utenza risulti un testo definitivo e completo. Per la verità di dubbi non mancano ed è lo stesso assessore comunale all’Urbanistica, Giovanni Sciortino, con una laurea in architettura e quindi più di altri in grado di capirne gli sviluppi, ad affermarlo.

“Ci sono delle parti che lasciano libera interpretazione – dice il componente della giunta Alba – e necessitano di essere chiarite. Assieme ai tecnici dell’Utc elaboreremo dei quesiti che porteremo all’assessorato Territorio e Ambiente per capire come dovremo comportarci e quali direttive seguire”.

Sembra che ci siano zone di cui non sia chiara la loro destinazione urbanistica alla luce delle osservazioni presentate dai cittadini, a seguito dell’approvazione del Prg da parte del commissario ad acta, delle deduzioni del Consiglio Regionale dell’Urbanistica (Cru) e delle controdeduzioni rese dal consiglio comunale nel dicembre scorso. E’ certo che non diventa zona B/2 quella compresa tra via Mattarella, Via Kennedy e viale Aldo Moro con l’assessorato regionale che ha confermato le deduzioni del Cru visto che non venivano rispettati gli standard tra zone sature e non. E’ stato cassato anche il tentativo di rendere zona D/2 (zona per nuovi insediamenti produttivi, artigianali e industriali) quella di contrada Ramalia, lungo la provinciale n. 13, fatti salvi gli insediamenti esistenti. Pure stralciata gran parte di viabilità di progetto.